1. Estate 1996 - la svolta


    Data: 20/06/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: JackBearMi, Fonte: Annunci69

    ... posto.
    
    Stavo realmente pensando di andarmene e di raggiungere gli amici in piazza in città, quando vidi un auto arrivare, che si posizionò esattamente a pochi metri dalla mia.
    
    Scese un giovane della mia età, con la faccia da bravo ragazzo, di corporatura non troppo massiccia come la mia, ma comunque ben proporzionato.
    
    Era moro, occhi verdi ed indossava un paio di pantaloncini, ed una maglietta bianca.
    
    Mi chiede di accendere, e mi disse se stavo aspettando qualcuno.
    
    Gli risposi che non aspettavo nessuno di particolare, e che mi ero fermato solo per fumare una sigaretta ed avrei proseguito per il mio viaggio entro pochi minuti, mentendo spudoratamente.
    
    Michele, questo era il suo nome, mi disse di stare attento alle pattuglie di polizia che controllano l’autostrada perché questo tratto era noto per la frequenza omosessuale.
    
    Non finì di dire quelle parole che dal lato opposto dell’autostrada vedemmo il lampeggiante blu e la volante si fermò in corrispondenza del lato opposto per controllare un autotreno parcheggiato sull’altra carreggiata.
    
    Michele mi rassicurò subito, dicendomi che ci voleva ancora un po’ di tempo prima che gli agenti facessero tutto il giro ed arrivassero dalla nostra parte.
    
    Terminata la nostra sigaretta, mi offrì un chewingum e mi disse solamente “stai tranquillo”.
    
    Mi mise una mano in mezzo alle gambe e subito di getto il mio cazzo diventò durissimo.
    
    Mi palpò l’uccello da sopra i pantaloncini ed iniziò a baciarmi in ...
    ... bocca.
    
    Il suo modo di fare mi lasciò letteralmente interdetto.
    
    Continuava a rassicurarmi del fatto che nessuno ci avrebbe visto, e di stare tranquillo.
    
    Iniziò a sbottonarmi la camicia continuando a baciarmi lungo il collo, sul petto.
    
    I suoi baci erano delicati e pieni di amore (è l’espressione più appropriata che mi viene di getto).
    
    Mi spinse delicatamente sul cofano della mia macchina, e mi fece coricare a 90° con la schiena sul cofano della macchina, ma continuando a baciarmi ogni centimetro di pelle.
    
    Il mio cazzo stava esplodendo e mentre Michele continuava nel suo intento io osservavo la pattuglia della polizia nel lato opposto dell’autostrada.
    
    Ma senza neanche accorgemene, mi calò gli shorts e d inizio a prendere in bocca il mio uccello, come se stesse assaggiando una “prelibatezza”, poco per volta.
    
    Mi ripresi un attimo dalla situazione e gli dissi che non ero tranquillo e che volevo andarmene.
    
    Michele mi disse che lui era della mia stessa città (ma come faceva a sapere dove abitavo?) e che volendo potevamo continuare i nostri giochi a casa mia.
    
    Non riuscivo a credere a tutta la situazione.
    
    Ero con un uomo che mi voleva far godere, che non conoscevo, della mia stessa città e che appagava le sensazioni che andavo cercando.
    
    Senza esitare un attimo gli dissi di seguirmi.
    
    In pochi minuti arrivammo sotto casa mia, e salimmo le scale alla chetichella senza farci sentire dai vicini di casa rompicoglioni e ficcanaso sempre in agguato.
    
    Non feci in ...