1. Mai far incazzare il capo - parte 1


    Data: 17/06/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: DDCadarn, Fonte: Annunci69

    ... importante in serata, ho chiesto a lui di chiudere il negozio al posto mio. Così intorno alle 19.00 ho raccolto la mia roba, gli ho lasciato le chiavi facendogli le ultime raccomandazioni di rito, ed ho finto di andarmene.
    
    E così ora sono qui, nascosto nel magazzino, in attesa che Marco faccia la sua mossa. Sono ormai le 21:00, il negozio è chiuso da circa un’ora ed anche l’ultimo magazziniere se n’è andato. Nel negozio ci siamo soltanto io e Marco. Sento il rumore della saracinesca del magazzino che si apre ed un’auto che entra. Il bastardo ha addirittura portato la macchina dentro per agire più comodamente. Lo sento scendere, e nascosto tra gli scatoloni dei frigoriferi lo vedo dirigersi verso la sezione in cui teniamo i piccoli elettrodomestici. Sicuramente sono i più facili da rubare e da rivendere, e poi sono in quantità maggiore, con molte rimanenze, quindi è più difficile che si noti la mancanza di qualche pezzo. Lo stronzo è anche furbo.
    
    Gli lascio il tempo di caricare i primi pacchi in macchina, poi quando lo vedo dirigersi nuovamente verso gli scaffali, esco dal mio nascondiglio e lo blocco.
    
    " E così alla fine ti sei mostrato per il bastardo irriconoscente che sei in realtà" gli dico, strattonandolo con una mano ed obbligandolo a girarsi verso di me. Lo vedo sbiancare, per la prima volta la strafottenza nei suoi occhi si è trasformata in paura. Farfuglia qualcosa: " Lorenzo! Tu, qui? che ci fai? Ecco… io... Stavo solo sistemando...".
    
    " Si, sistemando un ...
    ... cazzo, non credo proprio che quei frullatori e quei rasoi vadano “sistemati” nella tua macchina" gli dico, guardandolo fisso negli occhi.
    
    Esistono due modi di reagire a un pericolo, o si fugge o si attacca, e Marco non è di certo un tipo che fugge. In un istante nei suoi occhi vedo la paura trasformarsi in odio e poi in sfida. " Levati dal cazzo Lorenzo, mi prendo queste cose come ricompensa per il mio lavoro e poi non mi vedrai più in questa merda di negozio. Mi ero già rotto il cazzo di stare a sentire te e quei deficienti dei tuoi dipendenti che non fanno altro che leccarti il culo", mi dice senza staccare i suoi occhi da i miei.
    
    "Se non volevi lavorare per me, nessuno ti costringeva. Se ti ho assunto l’ho fatto soltanto per tua madre" gli rispondo, cercando di non perdere troppo il controllo.
    
    "Si, per mia madre un cazzo. Credi che non mi sia accorto di come mi guardi di sottecchi nello spogliatoio, di come ti giri a guardarmi il culo ogni volta che ci incrociamo nei corridoi, o del bozzo nei tuoi pantaloni quella sera al torneo? Che c’è, il grande Lorenzo, il proprietario del mondo è un frocio? Che c’è vuoi vuoi sta bella mazza?" e si stringe violentemente il cazzo con la mano sinistra, mentre con la destra mi mostra il dito medio. " Ah Lorè, fa na cosa buona per tutti e due, levate dal cazzo e fa finta di non aver visto niente, prima che ti riempio di botte e ti lascio steso lì per terra" conclude Marco e fa per andarsene.
    
    Non volevo arrivare a questo punto ...