1. Sofferenza tenera e premurosa


    Data: 10/06/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... condanne, di critiche e di maledizioni prive di pause.
    
    Con la mano appoggiata sulle sue cosce Sabrina dava retta distendendosi in un desolato e malinconico sorriso. Lo splendore e la ferocia della sua bellezza inducevano al desiderio e ne assorbivano tutto l’avvilimento e la disperazione. L’ansia insorse di nuovo in lui come un demone invasato dall’astio e dall’ostilità: fantasie sfrenate e smodate si ridestarono e si dibatterono urlando tutte insieme. Lui avrebbe sacrificato la vita per poterla avere, la sua stessa anima per morire steso contro il suo grembo: un sentimento infinitamente compassionevole e tenero, distorto e stravolto in un’accanita e feroce pazzia dalle circostanze, acutizzato e alla fine sfociato verso una passione incatenata a una cruenta e inumana realtà.
    
    Lui desiderava ardentemente ed entusiasticamente stendersi al suo fianco se fosse stato possibile, o ancora annientarla, fustigarla fino a farla svenire e risucchiarle le porzioni interiori, rasentare e poi spezzettare la sua bellezza, alleggerirle e moltiplicarle i patimenti, percepire le sue estremità sulle spalle, circondarle la gola e lacerarla con i denti. Lui bramava e spasimava di sottometterle l’anima e il corpo, appagare e deliziare in lei ogni capriccio disperato del suo desiderio immenso e smisurato.
    
    Durante quel lesto colloquio, io ebbi altre interpretazioni, versioni e avvenimenti attendibili e credibili, giacché ...
    ... osservai l’espandersi e il rasserenarsi infine delle percezioni e dei sensi. Trovandosi a corpo a corpo due creature splendide e innamorate annoveravano un’espressione e un’implorazione di scongiuro quasi audace, persino come un appello sconsiderato e spavaldo, poiché si sorridevano con gli stessi occhi privati in ondate di puro e di schietto favoreggiamento. Il medico uscì dalla stanza e Sabrina si lasciò sfuggire dalla gola un intenso affanno, orientando in conclusione la sbirciata verso di me.
    
    Nella sua solitudine così intimamente violata, quel dolore e quello strazio miserevole e malleabile non avrebbe sgualcito né sciupato quei lineamenti genuini e innocenti, porgendole un fascino e una grazia smisurata da preservare e da sorreggere. C’era un forte odore di benevolo e d’indulgente in quell’angolo del suo letto, io m’accovacciai su quel lenzuolo inzuppato e allungai la mano. Era realmente un immenso campo magnetico, perché quel benigno tuono scuoteva e squassava le antiche mura del palazzo e sbatteva le persiane delle finestre fino a farle spalancare nella luce bianca d’una pallidezza arcana, incomprensibile e indecifrabile.
    
    Il guscio inconsistente, infondato e vuoto dell’apparenza e del lustro la stava aspettando, malgrado ciò io ridevo a fior di labbra, in quanto sapevo molto bene che là di fuori ci sarebbe stato lui ad aspettarla, con tanto batticuore e con una grande commozione.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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