1. Sofferenza tenera e premurosa


    Data: 10/06/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... in realtà Sabrina voleva unicamente che le mani che l’avevano toccata e curata in passato, tornassero a posarsi su di lei, questa volta non con l’atteggiamento d’un medico, bensì come può essere un uomo, ovverosia chi le aveva in precedenza dedicato e offerto la sua passione in nessun caso mai placata. Lei si tolse la blusa e le braccia calarono verso il basso, però s’intuiva che aveva poca dimestichezza con la propria pelle, giacché ansimava e sussurrava frasi che non potevo ben ascoltare.
    
    Il calore aumentava a ogni secondo, visto che fu come la precipitosa caduta d’un globo di fuoco. In quel momento m’appassionò e mi stuzzicò parecchio il consistente subbuglio dei suoi capezzoli orientati verso di lui. Sabrina afferrò la mano del suo maestro e se l’appoggiò prima sul ventre poi tra le gambe, mentre con l’altra si succhiava bramosamente il dito. Lui non poté dominarsi né trattenersi dal guardare quel boschetto aperto e grondante ben schiuso e allargato davanti a lui. Lei si rimpicciolì, si fece piccola nel lettino in un religioso silenzio quasi di raccoglimento, mentre i suoi occhi si rivolsero su d’un brutale utensile, per l’appunto un valido e vero congegno per poter applicare e imporre la sofferenza. Lui la consolava, la rincuorava, le ricercava la bocca, visto che si scambiavano baci lunghissimi, acquosi e rumorosi, poco dopo lei emise un lieve ammonimento dal tono piagnucoloso per supplicarlo di continuare e d’avvicinarsi di più.
    
    Tutto ciò avvenne in un tempo ...
    ... lunghissimo, lui s’accomodò sopra il busto e s’accinse ad assaporare la polpa dall’inguine. A lei piaceva e si vedeva, perché si contorceva come un’anguilla, visto che s’inarcava nel letto e con la lingua lo cercava. Tutti e due stavano compiendo e mettendo in atto quello che Dio aveva ordinato, regolato e strutturato: allearsi, fondersi e unirsi con le membra, smuovere e risvegliare la carne, finché entrambi precipitarono boccheggiando, lei con il faccia al sicuro da quel groviglio sugoso, lui ammirandola nel modo più veemente possibile, dato che quella era l’armatura del loro ardente e passionale tormento.
    
    In quell’occasione lui fece il suo inopportuno, scurrile e sozzo incarico con una professionalità e una serietà a dir poco edificante e lodevole, giacché ambiva che quella parte bella potesse avventurarsi, esporsi e ripresentarsi alla vita con una funzione di candore e d’illibatezza illusoria, per assecondare e per professare il cammino doveroso e ripetitivo, per il fatto che lei si scoprisse lì per il completo adempimento e infine per il successivo compimento e per l’espletazione di quell’inviolabile e venerata congregazione. Lui aveva analizzato e studiato per essere principalmente un guaritore, un ricostruttore di fragilità e d’insicurezze alcune volte distrutte, altre ancora fracassate solamente in parte. A quel punto maneggiò, tracannò e ingerì, da ultimo si sfogò con un frastuono antipatico, esecrabile e persino indisponente, affiancato in seguito da una serie di ...