1. Frate martino - 3


    Data: 15/06/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... che frate Martino si era lasciato dietro, era ormai scomparso.
    
    Da quella volta, furono parecchie le notti in cui il giovane frate si intrufolò nella cella dell’altro, beandosi alla vista del suo culo nudo, che ad un certo punto cominciò a trovare già del tutto scoperto, quasi fosse in attesa della sua estatica adorazione.
    
    Ma fu questo alla fine che lo perse: una notte, infatti, mentre tornava silenziosamente nella sua cella, venne scorto dal frate Priore, che aveva deciso di fare un giro di ricognizione per controllare che tutto procedesse regolarmente. Il Priore scorse solo un’ombra; seguendola però zitto zitto, scoprì che si trattava di frate Martino. Ma perché era uscito nel cuore della notte e dove era stato? Frate Gambino, infatti, non aveva visto da quale cella era uscito.
    
    Gli erano giunte voci di traffici poco onesti tra i monaci del monastero, sospettava che tra i frati più giovani si intrecciassero tresche peccaminose… questo non poteva che esserne la riprova: frate Martino era andato a consumare il suo losco peccato… ma con chi?
    
    La mattina, di buon’ora, il Priore riferì tutto all’Abate e insieme decisero di far prendere frate Martino e interrogarlo.
    
    Fu lo stesso Priore che si incaricò di cercare il giovane frate e accompagnarlo dall’Abate, senza ovviamente spiegargli il motivo della convocazione. Ad attenderlo, assieme all’Abate, frate Martino trovò anche gli anziani frati censori, che avevano il compito di vigilare sulla condotta morale dei ...
    ... confratelli.
    
    La cosa gli parve strana, ma al momento si sentiva tranquillo, ignorando di essere stato scoperto.
    
    “Hai qualcosa da confessare, fratello Martino?”, lo interpellò bonariamente l’Abate.
    
    “No, reverendo Abate… non capisco…”, balbettò il giovane, cominciando ad avere la sensazione che qualcosa non andasse.
    
    “Dov’eri questa notte?”, intervenne bruscamente il frate Priore.
    
    “Questa notte? Nella mia cella… dormivo.”
    
    “Bugiardo! Sei stato visto aggirarti nel corridoio.”, tuonò uno dei censori.
    
    Frate Martino sbiancò.
    
    “Ero… ero andato alle latrine… reverendo…”, improvvisò.
    
    “Le latrine si trovano dalla parte opposta a dove ti hanno visto!”
    
    “Sei andato nella cella di qualcuno…”
    
    “No!”, gridò frate Martino, intuendo finalmente la gravità della sua situazione.
    
    “Qualcuno con cui intrattieni rapporti peccaminosi!”
    
    “No, non è vero!”
    
    “Da chi sei stato?”
    
    “Da nessuno…”
    
    “Chi è il tuo complice?”
    
    Continuarono a tempestarlo di domande, ma frate Martino si chiuse in un ostinato silenzio e non rispose più a nessuno: se per lui era finita, non voleva coinvolgere nessun altro e men che meno l’innocente frate Marcello, che era stato solo vittima inconsapevole della sua lussuria.
    
    Alla fine:
    
    “Il tuo silenzio ostinato – sentenziò l’Abate – è indice della tua colpevolezza. Noi ordiniamo pertanto che tu venga affidato alla misericordia di Nostro Signore.”
    
    Frate Martino si sentì crollare il mondo addosso: sapeva bene cosa significasse quella formula: ...
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