1. Frate martino - 3


    Data: 15/06/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... più partecipazione e direi quasi entusiasmo.
    
    Ma il sogno segreto di frate Martino, il suo chiodo fisso, rimaneva frate Marcello, che però da quel famoso pomeriggio sulla riva dello stagno, aveva accuratamente evitato qualsiasi occasione di rimanere da solo con lui. Che quanto successo gli fosse piaciuto, non c’erano dubbi, visti gli effetti: perché allora lo evitava? Questo era l’assillo di Frate Martino; che il povero frate Marcello potesse essere divorato dai sensi di colpa, non lo sfiorava minimamente. Ma questa era la realtà: messo davanti a qualcosa che gli era stato insegnato a rifiutare in quanto opera del demonio, frate Marcello era rimasto sconvolto dal dirompente piacere che aveva provato.
    
    Una notte, frate Martino non riuscì a resistere: si alzò, aprì silenziosamente la porta della sua cella e, in camicia com’era, sgusciò fuori nel buio corridoio e si diresse verso quella di frate Martino. Ci aveva meditato sopra a lungo e quella notte si era deciso.
    
    L’eccitazione gli pompava adrenalina nel sangue e lui procedeva tentoni, strusciando sul muro il dorso delle dita e contando le porte che incontrava.
    
    Quando calcolò di essere giunto a quella di frate Marcello, cercò la maniglia e la girò lentissimamente… quindi aprì uno spiraglio e sgusciò dentro. Si fermò per abituare gli occhi al buio ancora più denso, poi al fievole chiarore che entrava da una finestrella in alto, distinse la sagoma del lettuccio, su cui era disteso un corpo immerso in un sonno ...
    ... profondo.
    
    Strusciando i piedi per terra, per non inciampare a qualche ostacolo nascosto, frate Marcello fece qualche passo avanti, orientato adesso dal debole candore della camicia che il frate indossava. Il dormiente era disteso sul fianco, dando la schiena a frate Marcello: la camicia era scomposta, tirata su e mostrava le cosce nude fin quasi all’orlo delle natiche.
    
    Il cuore di frate Martino prese a battere all’impazzata, si avvicinò ancora, fino a inginocchiarsi a fianco al lettuccio. Si protese in avanti, sollevò delicatamente l’orlo della camicia, scoprendogli del tutto le natiche, poi come in preda ad un sacro furore, si protese e ci depose un soffice bacio.
    
    Il pensiero che l’altro potesse svegliarsi e coglierlo sul fatto, cominciando magari a urlare per chiedere aiuto, non gli sfiorò neanche la mente, tanto era preso dal suo delirio erotico. Infine, non resse più: si sedette per terra, incrociando le gambe, e prese a masturbarsi, mentre con la punta della lingua sfiorava delicatamente quelle magnifiche rotondità. Venne con un gemito strozzato, tamponandosi con l’orlo della camicia, per non sporcare a terra, e rimase ancora un po’ ad ammirare lo splendore di quelle natiche inviolate; poi si rialzò, premendosi all’inguine il tessuto bagnato e scivolò fuori nel corridoio, raggiungendo in fretta la sua cella.
    
    Frate Marcello si accorse di quanto era successo, del pericolo che la sua virtù aveva corso? Non lo sapremo mai, anche perché al mattino l’intenso aroma di sperma ...
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