1. La babysitter d’estate


    Data: 13/06/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: Smaliziato, Fonte: RaccontiMilu

    ... molta tranquillità.
    
    Durante il pomeriggio Maria veniva a tenere d’occhio il piccolo
    
    Ogni volta, mi guardava interrogativamente, con un’espressione imbarazzata, ma che esprimeva anche un’altra emozione, indecifrabile.
    
    Quel giorno, dovevo fare una partita a tennis nel campo del villaggio, mente la mia donna andava al gruppo di teatro.
    
    Durante il primo set, l’amico con cui mi cimentavo si prese una brutta storta. Il piede gli si gonfiò. Lo accompagnai all’infermeria del villaggio, poi, restituite le chiavi del campo alla segreteria, mi diressi verso l’appartamento, dopo solo dieci minuti di assenza.
    
    Aprii la porta piano, sapendo che il piccolo probabilmente dormiva.
    
    Mi sconcertò sentire una voce che non mi aspettavo.
    
    Era la voce di un ragazzo.
    
    Senza farmi sentire, andai nel soggiorno.
    
    Lì, Maria era insieme a Claudio, un suo coetaneo e corteggiatore.
    
    Claudio abbracciava la ragazza, che cercava di divincolarsi.
    
    Le mani del ragazzo si chiudevano sui lembi della maglietta, cercando di strattonarla.
    
    Alla fine riuscì a sfilarla, mostrando il corpo, avvolto dal reggiseno.
    
    Niente pancia, la curva del seno florida e invitante. Ammetto che a quella vista mi sentii arrapare, ma il comportamento del ragazzo mi fece notevolmente incazzare.
    
    Il piccolo incominciò a piangere.
    
    Maria cercò di divincolarsi, ma il ragazzo la tratteneva.
    
    “Dai lascia stare il piccolo- le diceva Claudio- vedrai che tra un po’ si calma. Siamo soli, nessuno saprà mai ...
    ... che siamo stati insieme. Vedrai che ci divertiamo!”
    
    Di quel mentre si abbassò i pantaloncini denudando un cosino semi eretto.
    
    La sua strafottenza mi fece girare le palle. Con passo veloce, mi avvicinai, afferrando il ragazzino alla spalla, facendolo girare e sferrando un manrovescio, col quale lo buttai a terra.
    
    Il ragazzino si rialzò, lo sguardo da una parte impaurito per il mio ritorno, dall’altra incattivito. Si scaglio contro di me, ma il suo goffo attacco non sortì effetto.
    
    Altri due e tre colpi, mandai a tappeto il ragazzino, spingendolo fuori a calci e intimai di non farsi trovare nelle vicinanze, o a importunare Maria.
    
    Rientrato, tornai in salotto.
    
    Maria, in lacrime, aveva preso in braccio il piccolo, cullandolo dolcemente per calmarlo.
    
    Una volta calmato, lo presi in braccio e lo deposi, dolcemente, nel lettino.
    
    Mi girai accigliato verso la ragazza.
    
    “Cos’è successo?”
    
    Singhiozzando, lei mi spiegò che, dopo che me ne ero andato, lasciandola col bambino, Claudio aveva bussato alla porta, si era fatto aprire con una scusa, si era poi accomodato per ‘parlare’, e poi le era saltata addosso.
    
    La abbracciai cercando di consolarla, dicendole di calmarsi, che per fortuna ero tornato prima, che doveva superare la sua timidezza e non farsi mettere i piedi in testa, soprattutto dai ragazzi.
    
    “Devi stare attenta. Sei così bella, che è normale che attireresti certe ‘attenzioni’. in fondo, è normale provare attrazione per una ragazza bellissima come ...
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