1. Per un po' di gelosia mi feci rompere il culo. (seconda parte)


    Data: 09/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... mi strusciava sulle labbra, e che sentivo fremere mentre con la mano facevo su e giù.
    
    "Marco mi fai sentire la lingua? Fai un passaggio sulla cappella, come se stessi leccando un gelato."
    
    "No Gianni.....questo no."
    
    "Dai.....cosa ti costa?"
    
    Già.....ormai ero là.....solo una leccata, solo una.
    
    Tirai fuori la lingua e la passai tutto intorno e poi sotto sul filetto. Lui ebbe un sussulto e gemette per il piacere.
    
    "Ancora.....lungo il manico, parti da sotto e su' fino alla cappella."
    
    Spostai i peli e glielo leccai partendo dalle palle e andando in alto, passando sopra le mie dita che glielo tenevano stretto mentre lo segavo.
    
    "Bravo Marco....continua così."
    
    Lo rifeci altre volte, con una mano segavo, con l'altra accarezzavo le palle, e con la lingua leccavo l'asta, fin sopra il filetto sotto alla cappella e con dei giri intorno, poi senza staccare il contatto con l'uccello tornavo giù, e di nuovo su.
    
    "Smetti di segare...vai solo di lingua, e continua così anche quando vengo."
    
    Stava per sborrare ma voleva resistere più a lungo possibile... Mi fermai con la mano, ma ormai lui era quasi arrivato.
    
    "Adesso concentrati sulla cappella....così....bravo...siiii....hoooo...haaaaa....."
    
    Il primo schizzo mi centrò la lingua, il secondo finì dritto in un occhio, che feci appena in tempo a chiudere, gli altri sulla faccia e sui capelli.
    
    Quando si calmò col fiatone, mi disse: "Sei stato bravissimo..."
    
    Intanto io cercavo di ripulirmi la faccia ...
    ... dalla sborra, ne avevo anche sulle labbra, ed un po' era finita in bocca.
    
    "Vai a darti una sciaquatina in bagno...ti aspetto qui."
    
    Ci andai, mi rinfrescai la faccia e con l'ausilio dello specchio mi ripulii anche i capelli.... ne aveva fatta veramente tanta.
    
    Quando tornai sul divano, Gianni era disteso per il lungo, incredibilmente aveva ancora l'uccello duro.
    
    "Vieni qui vicino a me.....fammelo appoggiare sul tuo bel culetto."
    
    "Non ti fare venire strane idee.....ti ho detto che quello non si fa'."
    
    "Te lo voglio solo appoggiare.....da sopra i pantaloni."
    
    "Allora si...." E mi distesi di fianco a lui dandogli le spalle.
    
    Lui si mise alla giusta altezza per essere in direzione del mio culetto e cominciò a strusciarmelo in mezzo alle natiche. Avevo dei pantaloncini corti e leggeri di cotone, e quindi sentivo il suo uccello molto bene, quasi come fosse a contatto con la mia pelle, .....e qualche brivido di piacere me lo procurò, che non passò inosservato.
    
    Gianni, tirando i pantaloncini su' da una gamba, arrivò ad infilarmi l'uccello sotto, e sentivo la cappella ed il manico a contatto con le mie natiche, non poteva penetrarmi ma ci furono diversi gemiti di piacere ambo le parti, mentre lui faceva avanti ed indietro come se mi stesse sodomizzando.
    
    Andò avanti una quindicina di minuti, con una mano mi teneva stretto a se, anche se non ce n'era bisogno, e con l'altra infilata sotto la mia maglietta giocava con i miei capezzolini. L'eccitazione in me crebbe ...