1. Per un po' di gelosia mi feci rompere il culo. (seconda parte)


    Data: 09/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... no.....mi fa' schifo..."
    
    "Dai...non fare lo schizzinoso. Almeno senti che sapore ha."
    
    Mi lasciai convincere e ne leccai qualche goccia, ma non mi sembrò niente di che e glielo dissi.
    
    "Sai che sono tutte vitamine e proteine? Bere lo sperma fa' un gran bene."
    
    "Allora bevilo tu." Fu la mia risposta, e d'altronde in quel momento non potevo sapere quanto ne avrei ingurgitato nei mesi successivi.
    
    Mentre mi pulivo le mani lui cominciò a palparmi il culo.
    
    Non ero proprio all'asciutto in fatto di sesso, mi masturbavo spesso e avevo delle riviste porno nascoste in casa, quindi intuii dove voleva arrivare.
    
    "Quello te lo scordi."
    
    "Se non lo vuoi fare non lo faremo...non ti forzerò....."
    
    "Ecco...."
    
    "Però me lo fai palpare vero? Così.....da sopra i pantaloni, e qualche volta da sotto..."
    
    "Solo da sopra.....se proprio devi..."
    
    "Va bene.....tra un po' mi fai un'altra sega."
    
    "Ancora? Non ti è bastato?"
    
    "Macché.....vedi che sta diventando di nuovo duro?"
    
    Infatti si stava ingrossando nuovamente.
    
    "Ma come fai ad avere un cazzo così grosso? Il mio non è così..."
    
    "Devi ancora crescere Marco.....e vedrai che crescerà anche lui..."
    
    "Speriamo..." Intanto, d'iniziativa ricominciai ad accarezzarlo.
    
    "Perché non ti metti più comodo? ...siediti qui di fianco a me..."
    
    Senza mollargli l'uccello mi spostai di lato, sulla sua destra,...ed effettivamente così riuscivo meglio, stavo più comodo ad impugnare con la mano dritta quel cazzone che puntava ...
    ... verso il soffitto.
    
    Gianni si sfilò i calzoni e le mutande fino al pavimento, e si spostò più avanti col bacino, mettendo più in evidenza l'uccello che in quella posizione riuscivo a vedere in tutta la sua lunghezza, comprese le due borse che pendevano alla base, anch'esse proporzionate al resto.
    
    "Mentre seghi accarezzami anche le palle, senza stringere troppo." Mi incoraggiò Gianni.
    
    Le presi da sotto, come per soppesarle, dentro erano sicuramente piene di sborra e fuori coperte di peli, come tutto intorno alla base dell'uccello.
    
    I peli erano lunghi e formavano dei ricciolini molto carini.
    
    "È impressionante."
    
    "Ti piace?"
    
    "Si....devo ammetterlo."
    
    "Allora perché non gli dai un bacio?"
    
    "Ma va là.....è tutto sporco di sborra..."
    
    "E che problema c'è? Prima l'hai addirittura leccata..."
    
    Era incredibile come Gianni riuscisse sempre ad incastrarmi.
    
    "Un bacio, solo un bacio." Mi abbassai, con la mano libera raccolsi i capelli tutti da una parte, e poggiai le labbra sulla cappella, che ebbe un sussulto, e feci schioccare il classico suono del bacio.
    
    "Ti ha dato fastidio?"
    
    "No...per niente." Mentre lo segavo, lo sentivo fremere sempre più.
    
    "Allora dagli un altro bacio...e lascia le labbra appoggiate sulla cappella, così sento il tuo calore."
    
    Per accontentarlo, abbassai nuovamente la testa e lo baciai di nuovo, proprio sul buco da dove stava uscendo del liquido biancastro che mi bagnò le labbra. Restai in quella posizione, con la cappella che ...