1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (2)


    Data: 28/05/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... finito con l’ offrire il suo corpo come una volgare prostituta ed ora non sembrava rimpiangere di essersi gettata in quell’avventura.
    
    Mi chiedevo se veramente fosse disposta a subire situazioni ancor più umilianti e quanto lo desiderasse.
    
    In anni di matrimonio non avevo mai colto queste sue pulsioni, lei così seria ed ineccepibile, che mai avrebbe indossato una gonna due centimetri di più sopra al ginocchio non solo aveva girato per la città con un miniabito, aveva attraversato la città seminuda e, spinta da Gaston, era arrivata a prostituirsi a degli sconosciuti passeggiando nuda in una via malfamata della città.
    
    Mia desiderava quella via fatta di umilianti esibizioni ed io non ero da meno accettando di offrirla a Gaston.
    
    La sua sottomissione mi provocava dei brividi. Non smettevo di immaginarla cadere sempre più in basso, sottomessa a chissà quali laide perversioni, accettando che un estraneo potesse pensare di trasformarla in una docile schiava trascinata in un mondo che, fino a quel momento, una seria signora come lei non avrebbe neppure immaginato.
    
    Era tutto così irreale eppure stavamo godendo delle stesse fantasie.
    
    Le sue frasi mi sconvolgevano più di quanto avrebbe fatto se mi avesse confessato che si era prostituita in quell’alberghetto.
    
    “Mi eccita saperti nelle sue mani , ma da li a lasciare che faccia di te una puttana obbligata ad accettare i suoi ordini e non so … - la accarezzai e colsi dei fremiti - …. Forse dovrei farlo veramente ...
    ... abbandonarti nelle sue mani, dimenticare la tua vita agiata ed accettare le sue proposte riesci ad immaginare cosa vorrebbe dire ? se ti affidassi realmente a Gaston diventeresti la sua ..... schiava, o peggio una puttana che potrà offrire a chiunque come i suoi conoscenti italiani”
    
    Attesi la sua risposta mentre con lo sguardo vidi che Gaston aveva lasciato i suoi amici forse dirigendosi verso di noi.
    
    MIA
    
    Cosa mai avevo detto? Il mio cervello, la mia mente lucida mi chiedeva di urlare “Basta”, ma la mia voce, il mio stomaco, il mio corpo invece chiedevano il contrario.
    
    In un attimo mi rotearono nella mente tutti i miei timori, tutte le mie vergogne, tutti i miei turbamenti. Mi rividi nuda tra le braccia di sconosciuti, presa come una cagna in calore, una signora per bene umiliata a prostituirsi come la più volgare delle battone.
    
    Restai a guardare Rodolfo per qualche secondo, poi mi guardai intorno, rividi la sala dove io ero stata esibita nuda agli sguardi di tutti i presenti. Rividi il sorriso di Gaston che si compiaceva del risultato che aveva ottenuto e che stava per ottenere.
    
    Poi lo vidi, vidi che parlottava con alcune persone, vidi che ci guardava, che si alzava e che forse sarebbe venuto da noi.
    
    Distolsi lo sguardo e parlai, ormai senza più remore, senza più timori.
    
    “Questa notte mi sono prostituita come lui ha voluto, amore mio – sbottai - ho fatto quello che mi diceva Gaston, ho fatto godere lui e il portiere dell’albergo, poi un italiano che dice di ...
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