1. Vintage - Cap.2: Lo scrittoio


    Data: 26/05/2022, Categorie: Etero Autore: Luthien feat. Hermann Morr, Fonte: EroticiRacconti

    ... poco non ci ho mai creduto.
    
    E fuori ci sono tuoni e fulmini, come nei drammi in bianco e nero, e vorrei prenderla per i capelli e tirare indietro la testa per arrivare alla gola, ma ho detto che non ci sarebbero stati preliminari, allora la trascino in camera, la butto sul letto come se volessi punirla.
    
    Invece voglio solo sfilare il minimo di vestiti necessario per prenderla, tirare via il resto sarebbe uno spreco di tempo.
    
    Poi è anche bello mettere le mani sotto al suo maglione e sentirle al caldo, toccare e non guardare, afferrarsi alle poppe per non scivolare.
    
    Il maglione di lana crepita e rilascia quell'odore di elettricità statica, i suoi capelli si muovono attratti, anche i miei peli si drizzano con un brivido, non soltanto i peli.
    
    Stringendo ancora di più le poppe l'ho penetrata in piedi, mi ha accolto il suo calore, una fornace! Sentirla pronta a ricevermi, umida, cedevole, è una sensazione impagabile di potenza mista a un che di liberatorio, il piacere che deriva dallo sprofondare in lei è puramente carnale.
    
    Nessuna gradualità, mi ha preso una frenesia come gli squali, anche se non era facile rimanere serio davanti a quel ciaff! ciaff! a ogni affondo, come il rumore delle ciabatte in piscina, che razza di immagini mi vengono in questi momenti.
    
    Con le mani scendevo a tenerla per i fianchi, poi a strizzare il pancino, a scoparla con un dito anche nell'ombelico. Le ho alzato una gamba e l'ho abbracciata per spingere con più forza, la guancia ...
    ... appoggiata contro la sua caviglia, è l'animalità che si libera dalla morsa della ragione, vuole la sua parte.
    
    Però l'animale si sazia presto, a volte non ha neppure bisogno dell'orgasmo.
    
    “Cosa fai? Perché ti sei fermato?”
    
    Già, mi sono fermato, dentro fino in fondo, ma immobile.
    
    Per paura di venire troppo presto, sì, perché avevo già soddisfatto la voglia immediata, anche. Ma più che altro per poterla ammirare: le guance arrossate, le labbra tumide, il petto che si solleva e si abbassa freneticamente. Ho avuto un momento di commozione. Succede.
    
    “Mi prendo una pausa. Non si può?”
    
    “No, non puoi. Continua.”
    
    Senza rispondere, senza uscire, mi sono steso su di lei e l'ho finalmente morsa alla gola come desideravo, tenendola per le guance e scendendo, ho cominciato a sfilarle il maglione per baciarla meglio vicino ai seni, i preliminari li facciamo durante invece che prima, saremo strani.
    
    Ha cominciato a muoversi lei e a rubare il piacere che le negavo, mentre le sue dita mi aprono la camicia, potrei lasciarmi cullare, ma resisto poco prima di cominciare a rispondere, siamo di nuovo animali, più consapevoli questa volta. Questa volta neppure l'orgasmo potrà fermarci.
    
    Dopo... beh molto dopo... anche dopo la doccia, abbiamo trovato la maniera di litigare su cosa guardare in TV, normale amministrazione in realtà, vita di tutti i giorni per tirare fino all’ora di cena col maltempo. Una bella orata con i mandarini e il miele, una partita a scacchi seguita da un ...
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