1. Ci piace così. episodio 1


    Data: 24/05/2022, Categorie: Scambio di Coppia Autore: ReGiallo, Fonte: Annunci69

    La macchina viaggiava lungo la strada illuminata dai soli lampioni. Seduta affianco a mio marito stavo fantasticando già su cosa ci aspettava quella sera e la mia testa, andava spedita, molto più veloce del veicolo; da un certo punto di vista io ero già arrivata a destinazione.
    
    “Mamma mia, schiaccia su quell’acceleratore! Non riesco più a controllarmi. Voglio arrivare”.
    
    “Davvero?”. Mi disse lui sorridendo. “Sei già eccitata?”.
    
    “Non puoi capire quanto. Senti qui”. Sollevai il gonnellino scoprendo le cosce e scostai con una mano le mutandine; gli afferai la mano destra e la condussi in mezzo alle gambe.
    
    “Sei fradicia! Maialina che non sei altro senti qui! Mi starai macchiando anche il sedile…continua pure”. Disse lui indugiando con i polpastrelli dentro alle mie umide intimità. Estrasse le dite e se le portò istintivamente alla bocca. “Adoro il profumo che produci”.
    
    “Mi sono vietata di masturbarmi tutto il giorno sai? Ho avuto l’istinto costante da stamattina appena sveglia ma mi sono conservata per la serata! Volevo arrivare “vergine” , a casa loro”. Dissi con finta ingenuità.
    
    “Brava amore, hai fatto bene. Mi piace da morire quando ti trattieni”. Ora fu lui a prendermi la mano e a portarsela in mezzo alle gambe. “Anche lui mi sembra impaziente, che ne dici?”.
    
    Aveva un’erezione gigantesca. Nonostante le mutande e i jeans stretti riuscivo a distinguere con precisione ogni sua forma e mi sembrava di sentirgli il membro pulsare. Glielo strinsi forte. ...
    ... “Poverino, sentilo qui come soffre chiuso in gabbia. Non ti fa male?”. Senza aspettare una risposta allentai le cinture e mi sporsi in avanti. Gli sbottonai i pantaloni; lui si tirò su appena il necessario per permettere all’indumento di scivolare verso il basso. Erano rimaste solo le mutande ma, a quel punto, non serviva più tanta fantasia per vederlo in tutta la sua eccitazione. “Merita di respirare un po’ non pensi?”. Gli sussurrai all’orecchio mentre con la mano avevo iniziato a masturbarlo, senza però liberarlo dalla biancheria.
    
    Lui distese le braccia attaccate al volante e si spinse contro lo schienale. Guardava la strada con attenzione ma tutto quello che non serviva a condurre il veicolo in sicurezza, pensieri, sangue e ormoni, erano tutti diretti verso verso il rigonfiamento che stringevo in mano. Mi abbassai e, ancora senza osare liberarlo dalle mutande, glielo presi in bocca. Il sapore del cotone sulla lingua non impediva di percepire comunque il suo odore intimo proveniente al di sotto. Lo succhiai per un po’ e quando mi staccai, lo slip, proprio nel punto dove immediatamente sotto spingeva la punta del suo pene, era tutto macchiato di bagnato. Impossibile determinare se fosse solo la mia saliva o se ci fosse anche qualche goccia del suo piacere, almeno quello che anticipatamente produce un cazzo molto eccitato. “Ora lo rimettiamo via. Non posso mangiare io il regalo che stiamo portando a chi ci ospita”.
    
    Eravamo proprio una bella coppia. Lo stesso modo di divertirci, ...
«123»