1. Quella santa donna della zia sandra


    Data: 22/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... attimo temetti che le sarebbe preso un infarto. Poi tornò a guardare il pavimento e chiuse gli occhi, mentre lacrime copiose cominciarono a rigarle il viso e singhiozzi profondi a scuotere la sua respirazione.
    
    Rimasi a guardarla in silenzio, e provai un piacere sottile e sconvolgente nel vedere la mia zia cinquantacinquenne che si lasciava prendere da uno sconforto così assoluto. Per la prima volta la sentii in mio potere. Stava cominciando a dipendere da me e iniziai a pensare che, ridotta in quello stato, avrei potuto farle qualsiasi cosa.
    
    Tuttavia, il copione, in quel momento, prevedeva altro.
    
    “Zia”, le dissi ammorbidendo il tono della voce. “dai, non fare così. Non piangere…”.
    
    Rimasi alcuni istanti ad accarezzarle la schiena e quando si voltò di nuovo verso di me, le sfiorai la guancia sinistra asciugandole le lacrime.
    
    Tremava: “ti prego, Ale… non farlo…”.
    
    Mi finsi pensieroso: “zia… ma come facciamo? Ti rendi conto di quello che è successo? Se don Carlo venisse a saperlo, ti butterebbe fuori dalla chiesa… sarebbe uno scandalo… dai, rubare i soldi delle offerte…”.
    
    Al solo sentir pronunciare quelle parole, la povera donna ricominciò a piangere, e tra un singhiozzo e l’altro borbottò: “ma io sono pentita…”.
    
    Fu in quel momento che sferrai il mio attacco: “èh, zia… ma il pentimento non basta. Lo so che sei pentita, ma per una colpa così grave serve una punizione altrettanto grave. Il pentimento senza la punizione non ha senso. Altrimenti sarebbe ...
    ... troppo facile peccare e poi pentirsi subito dopo. Capisci?”.
    
    “Si…”. Non era una parola; era un soffio.
    
    “Il problema”, continuai fingendomi pensieroso, “è come fare. Cioè, la punizione dovrebbe dartela il Don dopo la tua confessione, ma lui è l’ultima persona al mondo al quale dovresti andare a confessarti. Si romperebbe sicuramente quel rapporto di fiducia che avete instaurato negli anni... No. La punizione non può dartela lui…”.
    
    Le regalai qualche secondo, che passai godendo dell’immagine che mia zia mi stava dando di sé. Al pensiero di quello che le avrei fatto mi era venuto il cazzo duro come l’acciaio; lo sentivo come un cane da caccia che scalpita per saltare addosso alla preda. “Buono…”, gli dissi mentalmente.
    
    “Senti”, le proposi alla fine di quella lunga riflessione: “si potrebbe fare una cosa…”.
    
    Reagì d’istinto: “cosa?”.
    
    “Beh… ti potrei punire io…”.
    
    La vidi paralizzarsi, mentre il suo sguardo mi entrava dentro. Continuai: “cioè… ti potrei punire per quello che hai fatto e, in questo modo, potremmo espiare entrambi i nostri peccati”.
    
    Balbettò: “e la foto?”.
    
    “A quel punto, una volta inflitta la punizione e consolidato il pentimento… la foto la bruciamo e ci dimentichiamo di quello che è successo. Cosa ne pensi?”.
    
    La sua riflessione durò meno di quello che mi sarei aspettato: “si…”, mi disse mentre abbassava di nuovo lo sguardo sul pavimento, “va bene…”.
    
    Non riuscii a trattenere il sorriso che mi si disegnò sulle labbra. Non credo di aver mai ...
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