1. Quella santa donna della zia sandra


    Data: 22/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... bellissime labbra, che aveva lasciato aperte e, senza sapere perché, le sputai in bocca un paio di fiotti di saliva, che lei deglutì come se fosse stata la cosa più normale del mondo.
    
    “Non sai quante volte ho desiderato baciarti…”, e mentre glielo dicevo allungai la mia mano destra in mezzo alle sue cosce. Le soffiai nell’orecchio destro: “cazzo, zia… che troia che sei… hai un lago nella fica… sei fradicia… dai, dimmelo che ti piace farti possedere così…”.
    
    Mi rispose subito, d’istinto, sussurrandomi: “si… padrone…”.
    
    “Dillo, che sei una troia…”.
    
    “Oddio, Ale… siii… sono una troia…”.
    
    “Adesso ti faccio morire…”.
    
    La lasciai li così, appesa in mezzo alla stanza, e andai a prendere le sue mutande, che erano rimaste per terra. Tornai da lei e gliele strusciai sulla fica, in profondità, facendo in modo che si riempissero dei suoi umori. E quando furono bagnate per bene, mi misi ad annusarle davanti a lei.
    
    “Cazzo, zia… hai un sapore stupendo… senti…”. Le misi le mutande sotto il naso e la guardai inspirare forte, riempiendosi del su stesso odore. Poi le appallottolai e le ordinai: “apri la bocca!”. E non appena lo fece, gliela riempii con le sue mutande, che le cacciai in gola con forza.
    
    “Brava, zia. E adesso ti punisco davvero!”.
    
    Mi guardò con una luce di paura che mi pervase l’anima.
    
    Andai al cassetto dei giochi e tornai da lei con un accendino e una candela lunga e rossa, che accesi davanti ai suoi occhi. Poi le ...
    ... feci sentire la mia voce, profonda e decisa: “zia, ti piace stare in chiesa in mezzo alle candele, èh? E adesso con questa candela ti farò provare il dolore più intenso della tua vita…”.
    
    Ora era veramente terrorizzata. Aveva probabilmente capito cosa stavo per farle e aveva iniziato a fare segno di no con la testa, mentre dalla sua bocca usciva un mugolio straziato che voleva essere una supplica: “mmmhhh… mmmmhhh…”.
    
    Continuai imperterrito: “potrai gridare quanto vuoi. La stanza è insonorizzata. Nessuno sentirebbe nulla nemmeno se qui dentro scoppiasse una bomba”.
    
    Le diedi un bacio leggero sulla guancia destra.
    
    “Zia, adesso voglio proprio divertirmi col tuo corpo…”.
    
    “Mmmmhhh…”.
    
    Le misi la candela accesa davanti agli occhi: “guarda… guarda la luce del fuoco… guarda come brilla, il fuoco purificatore… come brilla e come scalda…”.
    
    “Mmmmhhh… mmmmhhhh…”.
    
    Inclinai lentissimamente la candela e dovetti aspettare un paio di secondi, prima che una goccia di cera cadesse verso il basso, percorrendo in una frazione di secondo la distanza che la separava dalle tette di mia zia.
    
    La goccia si schiantò sulla pelle del suo seno destro, solidificandosi immediatamente e trasformandosi in una piccola macchia rossa, mentre il terrore della zia Sandra si trasformò in un urlo straziante, soffocato dalle mutande che le riempivano la bocca: “aaaahhhh!!! aaaahhhh!!!”.
    
    … CONTINUA LA VERSIONE INTEGRALE DI QUESTO RACCONTO E DI ALTRI 4 ...