1. Quella santa donna della zia sandra


    Data: 22/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... occhi. Aveva paura, si vedeva, ma in fondo al suo sguardo faceva capolino un accenno di curiosa eccitazione.
    
    Le accarezzai la guancia sinistra e le chiesi: “ti è piaciuto farti scopare in bocca?”.
    
    Mi rispose con una voce tremante: “Ale… ti prego…”.
    
    Spostai la mano destra dalla sua guancia alla tetta sinistra, che le strizzai con forza: “non pregarmi e rispondi. Ti è piaciuto?”.
    
    “Aia! Ale, mi fai male al seno…”.
    
    Glielo strinsi ancora di più. “Aaaahhh… ti prego…”.
    
    “Rispondi!”.
    
    “Oddio… Ale… siii…”.
    
    “Si cosa?”.
    
    “Mi è piaciuto…”. Era un soffio, non di più.
    
    “Brava… e adesso leccami i capezzoli!”.
    
    Ubbidì senza opporre alcuna resistenza, e rimasi alcuni interminabili minuti a godermi la lingua di mia zia che si muoveva lenta e avvolgente sul mio petto, mentre con la mano destra continuavo a palparle le tette, accarezzandole i morsetti che ancora la stavano strizzando.
    
    Poi decisi che era giunto il momento di fare sul serio.
    
    Presi il collare in mano e la obbligai a seguirmi in mezzo alla stanza. Quando si trovò nel punto esatto, la fermai.
    
    “E adesso, zia… ti farò provare sensazioni che non hai mai immaginato”.
    
    Mi guardò con il terrore negli occhi.
    
    Le sganciai le manette dal polso sinistro e le feci alzare il braccio destro verso l’alto. Poi presi l’altro anello delle manette, che era rimasto libero e, con un movimento rapido ed esperto, lo legai al gancio d’acciaio che stava appeso sul soffitto e del quale lei non si era nemmeno ...
    ... accorta.
    
    Fu solo quando sentì scattare il click delle manette, che mia zia alzò lo sguardo e capì di essere stata legata per una mano al gancio del soffitto.
    
    Borbottò sottovoce: “ma che cosa è? Ale, cosa vuoi farmi?”.
    
    Non le risposi e andai a prendere un’altra manetta nel cassetto dei giochi. Poi tornai da lei, e sempre senza dirle nulla, le ammanettai anche la mano sinistra al gancio del soffitto.
    
    A quel punto mi misi davanti a lei e rimasi ad ammirarla. Era bellissima, legata come un salame, con gli stivaloni da troia, i morsetti ai capezzoli e il collare con il guinzaglio che le penzolava in mezzo alle tette.
    
    “Cazzo, zia… sei una figa pazzesca…”.
    
    Sono sicuro che sorrise. Fu solo un attimo, una impercettibile frazione di secondo, ma sono sicuro che gli angoli delle sue labbra ebbero un movimento appena accennato verso l’alto.
    
    Mi avvicinai a lei, le accarezzai dolcemente le tette e poi mi abbandonai all’istinto. Le misi una mano dietro la nuca, la attirai con forza a me e le sbattei la lingua in bocca, prendendo a baciarla in profondità e con passione. Sentii la sua lingua reagire e muoversi sulla mia, assecondando il bacio che le stavo dando.
    
    Limonare con mia zia mi mandò fuori di testa. Sentivo caldo, ero sicuro che il sangue aveva preso a bollirmi nelle vene, mentre le nostre lingue si univano in un ballo proibito e tanto intenso da togliermi il respiro.
    
    Ci baciammo a lungo, e poi mi staccai da lei di qualche centimetro. Rimasi a guardare le sue ...