La sottomissione della regina salomè - Racconti Erotici

La sottomissione della regina salomè

... completamente immobile, letteralmente piegata in due; inerme, priva di volontà se non quella di partecipare in qualche modo all’azione con l’inerzia e con la vista.

Ricominciò a leccarmi e a mordermi il culetto, a schiaffeggiarlo. Vedevo riflesso nello specchio il suo sguardo compiaciuto; come un toro sbizzarrito iniziò a montarmi senza sosta, quasi per mezz’ora, come se volesse rimettermi in riga e farmela pagare per le impertinenze precedenti. E più ansimavo, e più colpiva. A tratti ricordo come mi mettesse la mano davanti alla bocca per soffocare i miei attimi di godimento, e come mi stringesse il collo. Ero di sua proprietà, alla sua mercé, come avevo sempre desiderato fin da quando si era lasciato la porta d’ingresso alle spalle.

Il finale fu il coronamento di quella serata tanto pazzesca quanto inaspettata: F. prese il mio calice con ancora un filo di vino all’interno, lo riempì del suo nettare e me lo offrì da bere; una sorta di dono, un segno di pace dopo la guerra che aveva animato la serata.

Un brindisi alla pariteticità nei rapporti umani, e sessuali. Sotto i suoi duri colpi ebbi modo di pensare a come i ruoli siano facilmente ribaltabili: niente padroni né schiavi, solo rispetto e gioia nel giocare in modo, a volte, sopra le righe.