1. Come è cambiata la mia vita


    Data: 10/05/2022, Categorie: Trans Autore: Antonellina, Fonte: EroticiRacconti

    ... Antonella?"
    
    "Diciotto, Vanessa"
    
    "Sei un incanto di ragazza, mi piaci tantissimo. Domani pomeriggio vuoi venire a casa mia? Prendiamo il tè insieme, ti racconto tante cose e ti faccio vedere quello che guardavi nel sex shop. Ho la casa piena di cosucce carine carine che a te piaceranno un casino".
    
    Il ghiaccio ormai era rotto, Vanessa mi aveva conquistato con la sua simpatia e avevo una voglia matta di conoscerla meglio e di ritrovare quegli oggetti che avevo solo sfiorato con lo sguardo. Fu così che l'indomani mi trovai dinanzi al portone della sua abitazione nel cuore del centro storico di Palermo. Puntualissima, suonai al suo campanello, lei mi rispose con la sua voce dolce e invitante, si percepiva dal tono che era contentissima che avevo mantenuto la promessa di andarla a trovare.
    
    Da quel pomeriggio cominciai a frequentarla con assiduità. Lei mi accoglieva in sottoveste, sempre truccatissima e ci divertivamo tanto a stare insieme.
    
    Ogni pomeriggio Vanessa mi faceva indossare lingerie, scarpe e vestitini sex, mi pettinava, mi truccava e mi accarezzava in tutte le parti del mio corpicino snello e minuto. "Sei una bambolina, Antonella" mi diceva e m'insegnava i segreti del make up. "Quando ti vedo, Antonellina, chissà perché, esce fuori la mia parte maschile, il mio cazzo si fa dritto e duro non appena sento la tua voce al citofono" mi ripeteva sempre gratificandomi. Vanessa non mi ha insegnato solo a mettere il rossetto, a farmi le unghia e le ciglia, a ...
    ... usare l'ombretto, il rimmel, la matita e tutto il resto che occorre per farsi belle. Anche altro: baciare con la lingua,fare pompini, stimolare con grazia e fascino da troia i desideri dei maschietti.
    
    Un pomeriggio Vanessa mi annunciò che tra mezz'ora sarebbe arrivato un uomo, un suo carissimo amico al quale aveva parlato di me. " Vuole conoscerti. Non deludermi Antonella, non deluderlo, mi raccomando sii gentile con lui" mi disse con complicità.
    
    Non tardò a farsi vivo; alle 18 era da lei. Quando arrivò lei lo ricevette nel salottino e mi disse di aspettare in quella stanza piena di peluche che era diventata la mia. Non sentii bene quello che si dissero, captai soltanto qualcosa: "Guarda che è vergine, è una bambola, sii delicato con lei, è dolcissima. Coi guanti naturalmente...sì sì trattala coi guanti" e sentii che ridevano. E ancora (così almeno mi sembrò di sentire): "Pretendo troppo? Ma che dici? Sei il solito tirchione. Dopo, ne sono sicura, non potrai fare a meno di ritornare".
    
    Lui era un tipo assai distinto, un professionista della Palermo bene, giacca e cravatta, Rolex al polso, altezza media, occhi neri profondi, aveva più o meno 50 anni. Entrò nella mia cameretta e subito si presentò con disinvoltura anche se non riuscì a tradire l'emozione vedendomi col completino color ciliegia con le spalle scoperte e lo spacco che metteva in mostra le mie gambine velate da autoreggenti bianche, nere le decolleté con tacco sottilissimo 12 e plateau.
    
    "Sei un amore, ...