1. Lettera a un amico speciale (sperando che la legga e mi risponda)


    Data: 08/05/2022, Categorie: Trans Autore: Antonellina, Fonte: EroticiRacconti

    ... quando mi apristi il culetto. Fosti dolcissimo e abilissimo nel prepararlo spalmando il gel nel buchino ed esplorandolo col dito, e poi a penetrarmi piano facendomi sentire il tuo cazzo voglioso di infilarsi dentro di me. Mi sverginasti che ero distesa sul letto col pancino sul cuscino e le gambe aperte in attesa del tuo pene: ricordi?. Un po' mi face male le prime volte ma poi lo desideravo sempre di più. E mi sentivo sempre più femmina. Quando venivo da te, mi facevi vestire con abitini, lingerie, scarpe comprate per me e, prima di fare l'amore, mi facevi sfilare come una modella. Diventai bravissima col make up ed ero sempre più bella e femmina.
    
    Il desiderio di farmi le tette si era impadronito di me. Ne parlai col mio medico che mi disse che cosa comportava sottoporsi a una cura di ormoni. Innanzitutto dovevo essere sicura della mia identità perché dopo non sarei più potuta ritornare indietro; e sulla mia femminilità dirompente anche lui non nutriva alcun dubbio. Poi dovevo prendere in considerazione che con gli ormoni il mio piccolo cazzo si sarebbe potuto afflosciare al punto di non avere più erezioni; e io gli dissi che per me non era un problema: volevo le tette!. Infine mi avvertì che, durante la cura, avrei sentito il mio corpo cambiare, ammorbidirsi, arricchirsi di curve, ma che ciò mi avrebbe procurato reazioni isteriche (pianti improvvisi e immotivati, ansie e nervosismi difficili da controllare); ciò rendeva necessario che un uomo si prendesse cura di me ...
    ... standomi accanto nei tanti momenti d'inquietudine. Quest'uomo sei stato tu, Raffaele. Mi sei stato vicino con una pazienza, premura e un affetto straordinari. Quante volte ho pianto senza ragione sulla tua spalla, e tu ad asciugarmi le lacrime; quante volte me la sono presa con te senza alcuna ragione, e tu a sopportarmi in tutti i miei capricci.
    
    Quando cominciarono a spuntarmi le tettine e man mano che crescevano, come ti piaceva succhiarmele e come mi piaceva sentire le tue labbra! E com'era bello indossare camicette sbottonate che lasciavano intravedere il mio seno!
    
    Una mattina (ricordo ancora l'ora: le 7,45) mi arriva sul mio cell un tuo wa: "Stasera vediamoci che ho una cosa importante da dirti". Mi stavo preparando per andare a scuola (sì, adesso mi truccavo sempre per uscire, ero diventata Antonella in tutto o quasi) e il cuore mi sobbalzò. Fui nervosa tutto il giorno. Un po' sono sensitiva e immaginavo una brutta notizia. Ed era davvero la peggiore notizia che potevo aspettarmi. Dovevi trasferirti a Roma dove avevi vinto la cattedra in un'università più prestigiosa di quella di Palermo. Scoppiai a piangere come non avevo pianto mai. Ero un fiume in piena di lacrime. Povero mio trucco, devastato dall'inesauribile lacrimazione. Tu cercasti di consolarmi promettendomi che comunque ci saremmo sempre sentiti e che saresti sceso a Palermo quando potevi. E così è stato per quasi un anno. Quando tornavi, soprattutto nei fine settimana, ero strafelice e tristissima quando ...