1. Lettera a un amico speciale (sperando che la legga e mi risponda)


    Data: 08/05/2022, Categorie: Trans Autore: Antonellina, Fonte: EroticiRacconti

    Carissimo Raffaele,
    
    è da quasi un anno che cerco di contattarti. Ma tu non rispondi ai miei wa e se più volte mi sono permessa di chiamarti al cell, il telefono ha squillato invano. Perciò ti scrivo da questo sito di racconti sperando che mi leggi e che ti faccia vivo.
    
    Sei stato un uomo importantissimo per me, Raffaele, e lo sai. Il mio unico, vero uomo. Il mio unico, vero amore.
    
    Ero agli ultimi anni di liceo quando ti conobbi. Fu un incontro assai casuale che naturalmente non potrò dimenticare mai. Ero appena uscita da scuola e mi stavo dirigendo verso casa quando scoppiò un acquazzone come raramente si vedono a Palermo. Dopo qualche passo, il vento e la pioggia aumentavano e mi rifugiai sotto una tettoia. Ma continuavo a bagnarmi di brutto: la tettoia mi riparava poco ed ero bagnata come un pulcino. Era uno di quei temporali che era facile prevedere sarebbe durato a lungo. Ero disperata, anche perché alla poggia che picchiava violentemente si accompagnavano tuoni e fulmini. Ero terrorizzata e cominciai a piangere oltre che a starnutire: se fossi rimasta ancora fuori in preda alla tempesta come minimo mi sarei beccata un raffreddore di quelli seri.
    
    Ad un tratto vidi una macchina e dei fari che lampeggiavano. La macchina si era fermata e l'uomo che la guidava mi chiese se aspettassi qualcuno e se avessi bisogno di aiuto. Dissi tra me: "Questo è un angelo venuto dal cielo". Quell'angelo venuto in mio soccorso eri tu, Raffaele.
    
    - No, non aspetto nessuno. ...
    ... Potrebbe darmi un passaggio - e mentre rispondevo continuavo a starnutire.
    
    - Sali in macchina, così ti prendi una polmonite.
    
    Mi apristi lo sportello e m'infilai veloce nella tua Bmw grigia. Ero bagnata fradicia e, malgrado avessi trovato il mio angelo custode, mi sentii in imbarazzo perché ti riempivo d'acqua l'auto.
    
    - Mi deve scusare, le sto rovinando la carrozzeria - farfugliai confusa.
    
    - Macché, che cosa vai pensando. Piuttosto dovresti cambiarti subito. Se stai vicino, ti porto subito a casa. Se invece abiti lontano, con le strade così intasate e allagate, se vuoi ti faccio cambiare subito a casa mia. Ad appena centro metri vi è casa mia. Poi ti riporto alla tua abitazione.
    
    In effetti, prima di raggiungere casa mia c'era molta strada da percorrere e quando a Palermo diluvia le strade si allagano ed è un problema attraversarle in auto. Per arrivare a casa mia sarebbe occorso, con l'ingorgo che si era creato, almeno un'ora. Quando ti dissi la via dove abitavo, tu fosti molto deciso nell'impormi di fermarmi a casa tua. E io, nonostante la mia timidezza, non potei che accettare.
    
    Arrivammo presto a casa tua, mi facesti spogliare e cambiare con quello che trovasti. Vivevi solo e gli unici vestiti che ti ritrovavi erano i tuoi. Naturalmente mi stavano larghissimi, ma che importava: ciò che contava era togliermi d'addosso quei panni umidi d'acqua sino all'inverosimile. Che collocasti accanto ai termosifoni per riscaldarli.
    
    Chiaramente non potesti non notare che ...
«1234»