1. Lettera a un amico speciale (sperando che la legga e mi risponda)


    Data: 08/05/2022, Categorie: Trans Autore: Antonellina, Fonte: EroticiRacconti

    ... indossavo collant e perizomino e tutta la mia femminilità. Timida come sono, ero molto impacciata, ma tu facesti finta di niente e da subito ti rivolgesti a me come se fossi stata una ragazza. Il che mi mise a mio agio.
    
    Mi facesti fare una doccia ristoratrice con l'acqua calda e mi offristi il tuo accappatoio. Avvolta nell'accappatoio, nel tepore del tuo appartamento, rimanemmo per più di un'ora a parlare. Ti rivelasti immediatamente un uomo dolce e comprensivo come mai ne avevo conosciuto. Ti parlai di me, del mio sentirmi femmina, dei miei problemi con mio padre che non mi accettava, dei difficili rapporti con i miei compagni di scuola e in genere con i ragazzi. Mi prendevano in giro perché troppo "checca" e però ci tentavano sempre, e in realtà gli piacevo. Fosti di una dolcezza incomparabile. Seguivi con attenzione tutto ciò che ti dicevo e, mentre parlavo, mi accarezzavi con naturalezza. Che ti piacevo lo capii subito prima ancora che me lo dicesti.
    
    - Sei una splendida creatura, Antonella, e sono stato fortunato a incontrarti.
    
    Queste parole mi misero i brividi nel mio corpo che si stava ristorando in quelle stanze piene di calore. Compresi che non solo eri l'angelo che mi aveva salvato da una quasi certa bronchite, ma un uomo straordinario. Bello, con i tuoi occhi azzurri penetranti, lo sguardo carico di tenerezza e mistero, il fisico giovanile malgrado l'età matura (avevi da poco compiuto 50 anni), le mani grandi, nodose, con dita lunghe e affusolate. Mi ...
    ... parlasti di te, del tuo matrimonio fallito, del tuo lavoro all'università dove insegnavi materie letterarie, della tua passione per l'arte, la musica e la poesia.
    
    Quando smise di piovere e i miei vestiti si erano riscaldati, sentii una fitta nel cuore al tuo invito di riportarmi a casa. Già pensavo a mio padre, sempre scorbutico e cattivo con me, alle soliti liti in famiglia con mia madre che a modo suo cercava di proteggermi. Ma non potevo certo dirti "voglio stare con te, non riportarmi dai miei". Preso posto sulla tua auto, la tristezza si leggeva nei miei occhi, temevo di perderti e di non incontrarti più. Ma prima di lasciarmi sotto il portone di casa mia, la tua bocca s'incollò alla mia. Quel bacio resterà indelebile nella mia memoria. Fui ancora più felice quando mi chiedesti se ci saremmo potuti rivedere e se potevamo scambiarci i numeri dei cellulari.
    
    Cominciammo a incontrarci quasi ogni giorno e più ti vedevo più m'innamoravo di te. Avevo avuto qualche esperienza con uomini, l'avevo preso in bocca e mi era piaciuto. Ma con te fu tutto diverso: vi era attrazione tra i nostri corpi che si cercavano come calamite e però non abbiamo mai fatto solo sesso ma amore: sì, amore. I miei pompini ti facevano impazzire e io impazzivo a succhiartelo e quando mi hai chiesto d'inghiottire la tua sborra, sebbene mi facesse un po'senso, non mi feci pregare. Fu bellissimo bere il tuo seme e poi baciarci facendolo scorrere tra le nostre lingue intrecciate. Non ti dico che cosa provai ...