1. Il vasetto di Nutella ヌテッラ


    Data: 06/05/2022, Categorie: Lesbo Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... l'orgoglio e con uno sguardo carico di odio resta lì, a fissare gli occhi inviperiti della madre.
    
    Nessun singulto, nessun accenno di pianto, anche se il dolore alle chiappe le gonfia le ghiandole lacrimali, pronte ad esplodere.
    
    La mamma non ha avuto la soddisfazione che si aspettava.
    
    A questa non ha potuto seguire quel poco di distensione che sulle strade della temperanza, si inclina al perdono ed al risarcimento per una sentenza troppo punitiva.
    
    La tensione non si sblocca e Yuko non dà segni di cedimento né di pentimento.
    
    Non un accenno ad una confessione. Ferma sulle sue posizioni.
    
    Nella sua mente le immagini di Mulan che, armata di una affilatissima katana taglia la gola ai conquistatori mongoli.
    
    “Torna in camera tua!” sibila la mamma senza vena di amnistie.
    
    Yuko non molla lo sguardo della madre. Arretra verso la porta della cucina mostrando tutta l'indignazione e la riprovazione di cui è capace, ma senza osare mollare la stretta dei suoi dentini per non scoppiare in un irrefrenabile pianto che suonerebbe come confessione.
    
    Arrivata in camera scoppia in un pianto prodigiosamente silenzioso. Le lacrime le rigano il volto mentre, sollevata la gonna mille pieghe e abbassato il bordo delle mutandine, voltata di spalle allo specchio contempla con incontenibile commozione il profilo rosso della sculacciata della mamma sul suo innocente sedere.
    
    Negli anni ho coltivato il mito dell'irresistibile crema di nocciola e cacao.
    
    “Nutella”
    
    “Nu te ra” - ...
    ... “ヌテッラ” o Nuterà come potrebbe pronunciarla un italiano.
    
    La lingua giapponese non ha il suono della lettera “L”, che nelle traduzioni di parole straniere viene sostituito dalla “R”, e, mentre le parole in italiano sono piane, cioè di regola accentate sulla penultima, in giapponese non esistono accenti fonetici ed ogni sillaba viene pronunciata come se fosse accentata. Il suono che ne deriva sembra quello di una parola accentata all'ultima vocale.
    
    La Nuterà mi ha accompagnato per tutta la mia infanzia, finchè ho imparato a pronunciare la “L”.
    
    Allo specchio mi giro e mi guardo il sedere. La sculacciata di Jadine ha lasciato il segno.
    
    Sono passati vent'anni, la situazione è completamente ribaltata, ma il risultato è lo stesso.
    
    Quando mi sculaccia i seni è più delicata, diventano rossi, ma non capita di vederci le cinque dita come ora sto constatando io sulla pelle delicata delle mie chiappe. Sembra di scorgerne anche le impronte digitali, ma so che è impossibile e torno al letto sopra di lei, più agguerrita.
    
    “Guarda cosa mi hai fatto, chocolat!”
    
    Lei ride e mi guarda maliziosa. Aspetta la mia reazione, ma a me il sedere brucia davvero.
    
    Con la senegalese non c'è bisogno di Nutella, lei è già di quel colore e non ne vale la pena, sapore a parte; ma anche per quanto riguarda il sapore, il suo è già abbastanza. Si può discutere di gelato alla vaniglia, semmai.
    
    Lei spalanca le cosce e mi aspetta, aspetta di vedere come la punirò.
    
    In mezzo alle gambe la sua ...