1. Il vasetto di Nutella ヌテッラ


    Data: 06/05/2022, Categorie: Lesbo Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... ora stringe gli occhi e le labbra. Il tono è stato perentorio ed il sapore della crema alle nocciole riemerge dai ricordi come una condanna a morte da parte di una giuria spietata.
    
    Lentissima, come se stesse percorrendo il miglio verde, la testa bassa e le mani dietro la schiena, Yuko torna in cucina. Scuote lentamente la testa e i due codini le risuonano dei campanellini che ha legato ai fiocchi fucsia.
    
    Davanti alla porta della cucina rialza il volto ed affronta la madre ed il proprio destino con uno sguardo deciso, convinta a vendere cara la pelle.
    
    “Vieni qui!” la apostrofa subito la madre, senza giri di parole. Il sorriso di prima è scomparso e tira aria di sgridata. La mamma è in piedi ad un angolo del tavolo, di fronte alla candida tovaglia bianca con l'orlo ricamato di piccoli fiori in rilievo che si stende sul piano.
    
    Il bianco drappo appena steso per la cena ormai imminente a cui sono attesi degli ospiti.
    
    La piccina finge indifferenza e si avvicina alla madre, ma lo sguardo saetta in cerca di particolari.
    
    “Chi ha fatto questo?”
    
    La mano dell'adulto solleva il lembo della tovaglia su cui spiccano parallele sgommate di cioccolato.
    
    Uno sciame di scie lungo una spanna.
    
    La piccolina si alza in punta di piedi guardando incuriosita il corpo del reato.
    
    Non pronuncia una sola parola, ma i pugni sono serrati, come stretta sente ormai la morsa dei segugi che l'hanno individuata e che le danno la caccia.
    
    Guarda la madre, ne sostiene lo sguardo ...
    ... con audace incoscienza.
    
    “Eh? Chi ha fatto questo bel lavoro?” incalza la madre, mentre il mondo intorno sembra scomparire inghiottito dalle tenebre. Se la piccina avesse letto “delitto e castigo” avrebbe avuto metafore a riempirle la mente, invece del terrore che sta per sfociare nel panico.
    
    Il tono della mamma impone una risposta e sembra non concedere attenuanti.
    
    “Yuko! Chi ha fatto questo pasticcio?”
    
    “Papà!”
    
    Dice seria la piccola, sostenendo lo sguardo rapace della madre con il proprio, forte di orgoglio, e facendo appello all'innocenza totale che è prerogativa di bambini impunibili.
    
    Pochi attimi, che però sembrano dilatati in tempi geologici.
    
    La mandibola della mamma si serra. La bambina viene presa per un braccio, spostata di un quarto di giro e una sculacciata potente come il maglio spaziale di Goldrake si schianta sul suo sederino, schioccante come il suono del gong di un monastero buddista.
    
    La madre la guarda torva con aria di sfida, pronta a raccogliere la reazione della bimba, ma la piccola, dopo aver spostato una manina sulle chiappe che le bruciano come un'orticata di una medusa gigante, con lo stesso sguardo e i denti stretti, continua a sostenerne lo sguardo.
    
    Sente un pianto inconsolabile stringerle la gola e soffocarle ogni parola, ma non vuole cedere.
    
    Nessun accenno di pianto deve dare soddisfazioni al boia che le ha inflitto quella sproporzionata esecuzione.
    
    Lo spirito dei samurai, da cui lontanamente discende, le cementa ...