1. Smoking fetish e molto di più


    Data: 25/04/2022, Categorie: Feticismo Autore: Erika80, Fonte: EroticiRacconti

    ... sempre avuto un rapporto aperto e sincero con mia madre, che mi chiese – qualora mi fosse piaciuto fumare – se mi fossi sentita di essere leale con lei, promettendole non fumarne più di cinque al giorno, anche in considerazione della mia giovanissima età. Si mise anche a ridere, ricordando (cosa che non avevo mai saputo) che lei aveva iniziato ancor prima, a 12 anni. Infine, mi disse che, oltre a farmi male, fumare troppo si sarebbe trasformato in un vizio, perdendo il vero piacere di assaporarsi una sigaretta, ogni tanto, durante la giornata. Aveva ragione.
    
    Non solo mi concesse il piacere di accendermi la prima sigaretta, ma volle essermi “complice” fino in fondo, insegnandomi a fumare in modo femminile, elegante, come faceva lei. Solo molti anni dopo mi sono dovuta rendere conto che quella “eleganza” che mi voleva trasmettere nell'accendermi una sigaretta, nel modo di portarla alla bocca, nel tenerla a volte morbidamente tra le labbra, nel modo di aspirare ed espirare il fumo, sarebbe potuto diventare – almeno per alcuni uomini – una micidiale arma di seduzione. Comunque, mi accesi – non senza una forte emozione – la prima sigaretta e mi piacque subito da morire, anche più di quanto non mi aspettassi.
    
    All'età di 17 anni fumavo già 7 – 8 sigarette al giorno, sempre con la complicità di mia madre Sapevo di essere piuttosto bella e, sinceramente, un po’ me la tiravo: un bel corpicino, molto sinuoso, carnagione leggermente più scura del normale, capelli lunghi neri e ...
    ... ondulati, occhi grandi. Ma il mio pezzo forte sono sempre state le labbra, carnose e ben disegnate, tanto che – così giovane – stavo benissimo anche senza rossetto.
    
    È una parte del racconto che può sembrare inutile nel contesto di questa storia. Eppure, è necessario per comprenderne meglio il seguito.
    
    Già dalla prima adolescenza avevo iniziato a sentire molto intensa la mia tempesta ormonale, ma a 17 anni, essendo di gusti un po’ difficili, non riuscivo a trovare qualcuno con cui condividere quantomeno un po’ di “petting”; non di più: ero dell’idea (forse un po’ stupida) che mi sarei concessa completamente solo a chi avesse dimostrato di amarmi veramente. In ogni caso, l’idea di “giocare” con un bel ragazzo mi stimolava parecchio.
    
    Avevamo appena cambiato città per motivi di lavoro di mamma, per cui mi presentai in classe, all'inizio del 4° anno di liceo, senza conoscere nessuno. Non potevo sapere che proprio lì avrei conosciuto l’uomo della mia vita. Marco è un mio coetaneo e frequentava la mia stessa classe. Un bel ragazzo, ma soprattutto molto garbato, molto raffinato, più maturo dell’età, un po’ come me. Fin dai primi giorni mi stavo accorgendo che spesso mi osservava, con discrezione anche se con un po’ di insistenza; ma la cosa mi piaceva parecchio e a volte il nostro sguardo si incrociava con un cenno di sorriso. Ci stavamo piacendo fin dal primo giorno.
    
    Sì, mi stava piacendo moltissimo quel ragazzo e attendevo con inquietudine che iniziasse a corteggiarmi. ...
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