1. 168 – Giuliano e Adele


    Data: 05/06/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... la piscina, il giardino e un grande parco antistante. L’interno era formato da un enorme salone al pian terreno, a fianco del quale c’era la cucina e un salottino dove erano installati tutti gli apparecchi tecnologici esistenti. Quattro camere da letto, ognuna con all’interno il proprio bagno personale e un paio di bagni distribuiti lungo il corridoio. Una cantina con la mia collezione di vini pregiati e al piano sottotetto una graziosissima mansarda completamente arredata.
    
    Adele volle tentare di andare in affitto da qualche altra parte, ma poi sentiti gli importi ci rinunciò e accettò di buon grado di venire a stabilirsi da me.
    
    Quando entrò per la prima volta in casa mia vidi i suoi occhi sorridere, mi sembrava un bambino in un negozio di giocattoli. Anche Lisa, la figlia, era entusiasta, specie dopo che le dissi di andare su in mansarda per vedere se le piaceva il posto dove avevo pensato di assegnarle. Scese dopo dieci minuti e mi corse incontrò e mi abbracciò!!! La sentii commossa e mi accorsi che piangeva di gioia. In pratica la mansarda era un piccolo alloggio solo per lei. Arredato moderno con colori pastello alle pareti, con il televisore quaranta pollici, stereo e tutti gli accessori. Una cucina, un bagno e un salottino completavano l’ambiente. Adele girò la casa, inebetita, pareva Alice nel paese delle meraviglie. Mi abbracciò anche lei e quando Lisa non vedeva mi baciò appassionatamente sulla bocca.
    
    La prima sera, dopo che Lisa salì nella sua mansarda, ...
    ... noi ci chiudemmo in camera mia e finalmente la vidi completamente nuda. Che figa!!! Una statua di calda carne, le forme lievemente opulente come piacevano a me, il seno voluminoso miracolosamente sodo e alto, le cosce, il culo da morirci dietro e il suo viso da porcellina vogliosa mi facevano impazzire. Mi spogliai anch’io e cominciai a leccarle la figa, sentii sulle mie papille gustative il sapore agrodolce della sua vagina, mi gustai i suoi umori come se fossi alla fontana a dissetarmi. Poi la penetrai, lo feci nella classica ma intramontabile posizione del missionario, la feci poi girare, il suo culo maestoso mi faceva esplodere il cervello dal desiderio. La penetrai in figa, saggiando con un dito l’apertura posteriore, la sentii gemere e compresi che forse avrebbe accettato di farsi sodomizzare. Poi vidi il suo culo setacciare qua e là, il suo tono di voce salire di volume, la sentii venire come una tempesta, come un uragano impazzito, fin quando si placò ed io mi tolsi lo sfizio di sborrarle sulle chiappe e sulla schiena con lunghi e abbondanti getti.
    
    Qui ha inizio una storia con i contorni diversi, più ignobili e spregevoli che si possano definire.
    
    Restai solo un pomeriggio con Lisa, mentre Adele andò dal parrucchiere.
    
    La ragazza mi raccontò di essere la figlia di Adele ma di non conoscere suo padre in quanto lui, l’eroe, le aveva abbandonate poco dopo la nascita di Lisa…….
    
    ‘Sai per la mamma è stato il secondo abbandono da parte di un uomo…..’
    
    ‘Ah, va beh, ...
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