1. Non ho bisogno di lui.


    Data: 21/04/2022, Categorie: Trans Autore: Simona_O, Fonte: EroticiRacconti

    ... Ma ti hanno rovinata. Tua zia ti ha rovinata. E' una persona orribile che ti sta usando. Per soldi. Sempre e solo soldi. Senza alcuno scrupolo. Svegliati, Simona!"
    
    Li non ci ho visto piu'.
    
    "Ma chi cazzo credi di essere dottorino della mutua di 'sta minchia. Perche' guardi qualche fica credi di conoscere le donne? E soprattutto come cazzo ti permetti di giudicare mia zia. Cosa cazzo ne sai di lei? E di me? Di noi e di che abbiamo passato da ragazze? Tu dove eri alla nostra eta'? In una scuola privata a farti le seghette e a dover scegliere il regalo migliore quando prendevi un bel voto?
    
    Ma vaf-fan-culo anche tu! Che cazzo giudichi gli altri! Guardati addosso prima.
    
    Se voglio me lo compro in contanti il tuo studio con te e quella carampana della tua infermiera inclusa!
    
    In una settimana me lo compro!"
    
    Lui mi guarda a bocca aperta. Poi abbassa lo sguardo e con un gesto della mano mi invita a smetterla di urlare.
    
    "Ci sono gli altri pazienti di la"
    
    E chi se ne frega degli altri! Siamo tu ed io qua, vorrei dirgli.
    
    Ma non lo faccio. Sono stanca, tutto d'un colpo. Prendo il soprabito e me ne vado sbattendo la porta!
    
    Quando sono in strada mi lascio andare e mi accorgo che mi stanno scendendo delle lacrime.
    
    Non ricordo quando e' stata l'ultima volta. Forse avevo sedici anni e il cazzo di mio zio paterno piantato nel culo che me lo sverginava.
    
    Ma chi si crede di essere il dottorino?
    
    E poi perche' devo stare male? Mica mi piaceva veramente. O forse ...
    ... si. Forse mi stavo innamorando. Mia zia me lo ha ripetuto per piu' di dieci anni: "Simona, mai innamorarsi di un uomo se fai cio' che facciamo. Dobbiamo fidarci solo di noi"
    
    Era proprio vero. Lei si che mi voleva bene. Certo gli altri non capiscono. Scopiamo e facciamo cose un po' al limite ma... con la vita che abbiamo fatto cosa c'e' di strano? Oppure c'e'. Oppure mi ha fatto credere di volermi aiutare quando a 19 anni sono arrivata disfatta emotivamente dalla Sicilia per plasmarmi e usare a suo vantaggio? Non capisco piu' niente. Sono stanca. No, non puo' essere cosi'. Lei e' come me. Semplicemente era convinta di aiutarmi. Forse lei per prima non si rendeva piu' conto di cio' che era normale e di cio' che non lo era. Chi fa una certa vita non vede piu' confini certi.
    
    E' vero che i rischi che ho sempre preso erano elevati ma anche lei li ha presi senza tirarsi mai indietro. Non mi ha mai obbligato a fare nulla. Mai. Sapevo cio' che facevo e l'ho fatto.
    
    Salii sulla mia M5 e me andai bruciando almeno un millimetro di pneumatici sull'asfalto. Fanculo i limiti di velocita'. Fanculo i semafori. Fanculo il dottorino!
    
    Inchiodai davanti a casa e sbattei la portiera senza neanche chiudere col telecomando. Fanculo anche la macchina.
    
    "Zia, dove sei? Ziaaaaaa?"
    
    Arriva in sala e mi chiede cosa diavolo ho. Le rispondo che avevo bisogno di una serata "forte". Mi guarda dubbiosa e mi chiede cosa intendevo esattamente. Le rispondo "quando dico forte intendo dire forte. ...
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