1. Un “magico” colpo di fulmine (feat. Samar)


    Data: 04/06/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... disdegna di posarsi su di lei.
    
    Forse, fare un giro mi calmerà. Mi sono dimostrata sin da piccola particolarmente portata. Doni che ho ereditato da mia madre, profonda conoscitrice del sovrannaturale. Ovviamente nessuno oltre a me conosceva il segreto di mamma e lei stessa rimase sconvolta quando mi vide la prima volta giocare con le fiamme del camino.
    
    La mia prima vera esperienza risale infatti alla mia tenera età. Avevo 12 anni.
    
    Io e mamma eravamo sole in casa, da una settimana la febbre mi costringeva alla carcerazione casalinga accompagnata da tisane di erbe e impacchi freddi. Ero stanca e scocciata, volevo uscire a giocare ma non mi era permesso. Ma mentre mamma preparava l’ennesima zuppa di erbe e spezie io me ne stavo seduta a terra di fronte il camino. Le fiamme mi hanno sempre affascinata, le ho sempre sentite dentro. Adoro guardarle divampare e muoversi sinuosamente potenti e autoritarie. Quel giorno più le fissavo più sentivo il forte desiderio di immergermi dentro.
    
    Ero caduta quasi in trance, perché non ricordo proprio di aver spostato la mano vicino la legna ed il fuoco. Iniziai a sfiorare le fiamme, seguivo il contorno e cercavo di afferrarle, di stringerle fra le dita. La cosa bella è che non bruciavo, non sentivo dolore, non mi ustionavo. Semplicemente, le fiamme avvolgevano la mia mano ed il mio braccio danzandoci quasi sopra. Sentivo quella lieve carezza e quel dolce calore contro le dita e sorridevo sentendomi al sicuro e decisamente tranquilla. ...
    ... Fino a quando l’urlo di mia madre non fece fermare tutto.
    
    Da allora ci furono altri avvenimenti ed il rapporto con mia madre andò sempre più ad intensificarsi legate da tale segreto.
    
    Più crescevo più desideravo capire e imparare. Un giorno di pioggia decisi di rimanere a casa passando il mio tempo al pc. Quella pagina venne fuori dal nulla, se ci penso adesso non so nemmeno come ci sono arrivata a trovarla. Semplice, pulita, niente pubblicità, nessun commento o immagine. Solo poche righe e un indirizzo mail a cui sentivo di dover scrivere. La risposta arrivò subito ed io passai la notte a chiacchierare con lei, Ishtar, tanto gentile e premurosa. Sembrava conoscermi da una vita. Mi fece domande sul mio passato, sui miei doni, le mie esperienze e poi eccolo l’invito: ‘vieni, raggiungici parleremo meglio’.
    
    Ishtar mi aspettava oltre il grande portone del castello. Sulla quarantina lei. Alta, bella, dalla pelle ambrata, potrei dire abbronzata, i suoi capelli erano cosi ricci e scuri, profumavano di vaniglia. Ma la cosa che mi scioccò è che era nuda, completamente. I seni abbondanti poggiavano sul petto, dai capezzoli scuri e piccoli. I fianchi morbidi e quelle cosce lunghissime in confronto alle mie. Mi sorrideva mentre mi svestivo, lasciando tutto all’ingresso. Una delle regole del castello è che nessuno può portare abiti.
    
    La sala è immensa, cosi grande da far paura ma allo stesso tempo cosi accogliente e calda, se non fosse che tutti sono nudi. Qualcuno chiacchiera, ...
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