1. Un “magico” colpo di fulmine (feat. Samar)


    Data: 04/06/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualcuno legge, ridono e scherzano, tutti si comportano come fosse la cosa più normale di questo mondo. ‘Solo io mi sento cosi fuoriposto?’. Non sono mai stata una ragazza timorosa o vergognosa, anzi il contrario. Ma questo va ben oltre il mio carattere o il mio essere timida. ‘E’ normale sentirsi cosi la prima volta, chi non proverebbe le tue stesse sensazioni?’.
    
    Ishtar sin dall’inizio si è dimostrata disponibile e cordiale. Mi ha sempre capita con il solo sguardo. ‘Stai tranquilla ci vuole sempre un po’ di tempo prima di abituarsi a tutto questo. Nessuno è qui per giudicarti e nessuno qui si preoccupa di mostrarsi per ciò che si è realmente’. Sorrideva ed io non potevo far altro che annuire. ‘Ora ti mostro la sala, poi passeremo al resto del castello. Ci vogliono sempre un paio di giorni per conoscerlo tutto’.
    
    Lei continuava a parlare ed io mi guardavo attorno. Ma fu il portone ad attirare la mia attenzione, qualcuno era entrato pochi minuti dopo di me. Quando mi girai a guardare i miei occhi si incrociarono ai suoi. Lui era li immobile affianco ad un uomo dai bianchi capelli. Ci guardavamo e sembrava spaesato quasi quanto me. Per un attimo senti un brivido risalirmi lungo la schiena, mentre il mio sguardo scendeva sul suo petto, decorato da peluria scura, ad incorniciare le areole rosate. Il suo corpo era allenato e mascolino, ma non esagerato. Oserei dire invitante. Non riuscii a resistere comunque, il suo membro sembrava crescere di attimo in attimo. Il glande ...
    ... spiccava ingrossandosi particolarmente e questo mi fece saltare il cuore in gola e fremere il basso ventre. Il tutto contornato da una criniera di peli che facevano risaltare la sua carne in maniera perfetta. Non ricordo cosa stava raccontando Ishtar. Ero distratta a guardarlo e non mi ero resa conto di nulla, ma quando mi posò la mano sulla spalla mi girai di scatto sorridendo e annuendo verso di lei, sperando in cuor mio di non essermi sparata la prima figuraccia.
    
    Mi invitò a procedere accompagnandomi verso l’ampia scala in pietra, cosi io e lui ci perdemmo di vista. Ognuno di noi aveva una camera tutta per sé. Arredamento spartano, l’essenziale insomma. Una scrivania dove poter studiare, una libreria per i propri libri. Letto ed un baule dove conservare le proprie cose. Le finestre affacciavano sul retro del castello.
    
    La prima giornata è quasi finita ed io mi chiedo ancora chi sia quell’uomo. La maestosità di questo posto mi turba alquanto. Anche di notte, nel vuoto e nel silenzio totale, le stanze e i corridoi del castello sembrano pregni di storia, di vissuto, di un’aura misteriosa e solenne. Non so se sia permesso girare liberamente a qualsiasi ora. Tuttavia, tra le regole illustratemi da Noah, non mi pare ve ne fosse alcuna che lo vietasse.
    
    Una leggera, piacevole brezza accarezza a folate il mio corpo nudo. L’aria fresca della notte, unita alla situazione surreale nella quale mi trovo, mi causa un brivido lungo la schiena. Tanto è assoluto il silenzio che regna ...
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