1. Gioia: La calda maestra di piano


    Data: 03/06/2018, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: EroticiRacconti

    ... poichè Gioia vestiva da donna curata. A malincuore dovetti ammettere che il matrimonio le aveva fatto anche bene. Gioia aveva tinto i capelli di un rosso mogano e ciò insieme alle sue forme giunoniche la rendeva somigliante a Jessica Rabbit, anche se i lineamenti abbastanza forti del volto, nonostante fossero mitigati da un trucco molto più appropriato non erano cambiati, ovviamente, e poi era dimagrita non poco. Parlava con Brigitta, cognata di Sabine la quale ovviamente mi salutò con enfasi. Gioia al contrario era rimasta quasi impassibile e a mala pena rispose al mio saluto. Mi sentii spiazzato ma solo per un attimo, poi ripresomi brillantemente iniziai a parlare con Brigitta, chiedendo a Gioia quando fosse tornata e per quanto tempo. Era tornata per le vacanze di Natale, ora vi era solo la madre ed era venuta a tenerle compagnia. Anche sua sorella, infatti, si era sposata ed era partita. Il padre era morto. il mio interesse era rivolto quasi esclusivamente ai seni di Gioia e non riuscivo a distogliere lo sguardo neanche per un attimo. Più volte in passato ricordavo di come a lei piacesse giocare al gatto con il topo con me nella parte evidentemente del povero topo ed io mi ammazzavo di seghe. Il mio interesse di uomo oramai maturo per lei era molto più esplicito. La conversazione continuò per poco e ben presto Gioia andò via. In quel momento, vedendola allontanarsi con il suo passo sontuoso, pensai che avrei fatto di tutto per averla. Quasi come una sfida, infatti, ...
    ... Gioia si rivolse indietro, con un sorriso che mi parve provocatorio, stampato sulle labbra, rivolto in maniera evidente a me. Anche Brigitta lo colse ed ebbe un moto di gelosia che comunque seppe nascondere molto bene. Ormai mi conosceva alla perfezione e sapeva quando poteva intervenire e quando era meglio lasciarmi tranquillo. Cercò, comunque, un aggancio per una sveltina ma io ebbi la forza di rifiutare sicché anche Brigitta andò via e io rimasi solo con i miei rimpianti. Non ero sicuro di aver scelto per il bene lasciando andare Brigitta e rimasi sino all’ultimo con il dubbio se fermarla o meno, sarebbe bastato un cenno e lei sarebbe scesa dalla macchina. Il cenno non ci fu e lei partì. Io ero in preda alla frenesia di avere Gioia, sapevo che per molti versi era una follia ma era così. Rimasi un pomeriggio e una notte nel tormento, non sapevo cosa fare. L’indomani mattina mi svegliai presto continuai a rimuginare, sapevo dove abitava e così vincendo le resistenze mi recai da lei. Raggiunsi la villetta e aspettai. Finalmente la vidi uscire era sola e io uscii dalla macchina le andai incontro, rimase sorpresa, mi chiese che ci facevo li e io le dissi che la desideravo, solo questo, la desideravo. Le dissi che ero venuto a prendermi quello che avevo sempre desiderato e che lei avrebbe voluto darmi, che ero certo lei avrebbe voluto darmi. Gioia non sembrò indispettita ma non mi diede grande importanza stava andando verso quella che m sembrò la sua macchina ma io la fermai ...
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