1. Gioia: La calda maestra di piano


    Data: 03/06/2018, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: EroticiRacconti

    Storia vera
    
    Ho sempre desiderato Gioia. Lei è stata la maestra di piano delle mie sorelle: ai miei occhi splendida. Ho perso notti immaginando Gioia, desiderandola e lei è stata la mia principale fonte di ispirazione per il mio sesso solitario. Da allora erano passati venticinque anni, circa, io sono cresciuto, sono divenuto l’uomo che sono con le mie esperienze, con una vita piena di vicissitudini positive e negative ma sempre frutto di un impegno costante a vivere la mia esistenza nel modo più completo. I miei ritorni nella città di origine sono frequenti ma lei, il mio sogno della pubertà, di quando timidissimo la immaginavo mentre sorrideva non mi aveva mai abbandonato. Sono stato male quando ho saputo che si era sposata, e peggio quando ho saputo che aveva avuto una bimba, che era divenuta madre. Ho visto quello che è divenuto suo marito e ho capito che sarebbe bastato farmi avanti qualche tempo fa per assicurarmela. Fu un colpo per me quando poi venni a sapere che lei si era trasferita per seguire suo marito. Con gli anni avevo iniziato a conoscere Gioia e lei a conoscere me, ma io non ho mai fatto quel passo che forse Gioia aspettava e avrebbe voluto. Ci distanziano 5 anni: lei era più grande di me. L’ho persa di vista quando era partita e anzi credevo di averla rimossa quando mi è sembrato di sentirne la voce provenire dalla strada antistante la palazzina dove io abito quando ritorno. Quasi in preda ad una ossessione irrefrenabile, con la smania di vederla, mi ...
    ... sono diretto verso il balcone aprendolo d’impulso. Mi sono sporto leggermente, ma quel poco mi è bastato per capire che era proprio lei. Sono rimasto impietrito a guardarla e subito mi è ritornato il ricordo del desiderio che lei aveva provocato in me. Gioia parlava nella stradella animatamente con una vicina. Il tuffo nella memoria mi prese interamente senza consentirmi di pensare ad altro. Ho avuto una serie di fremiti la mia mente si era tuffata a ricordare quando la riaccompagnavo a casa dopo le lezioni private di piano. In preda al desiderio di vederla scesi. Mi compiacqui nel vedere che fisicamente lei non era molto cambiata, gli anni erano passati, certo, ma lei era rimasta quel donnone che era sempre stata. Specie i suoi seni poderosi che mi erano rimasti dentro, nell’anima, segnandomi nell’immaginario erotico. Più volte avevo sentito la pulsione di scaraventarmi contro e spremerla, ciurrarla, leccarla, succhiare ogni centimetro del suo corpo, possedendola senza remissione. Purtroppo però in gioventù non avevo mai avuto il coraggio di provarci, mentre ora si che avrei potuto farlo. Un altro uomo, per nulla straordinario, a mio avviso aveva raccolto i suoi frutti migliori, ed era questa la realtà. La grande passione per i suoi seni debordanti che fuoriuscivano volentieri e con generosità erano per me l’unico vero pensiero, il mio ricordo più pregnante e il mio rimpianto. Ricordavo i suoi maglioni di lana con scollo a V che oramai non facevano più parte del suo guardaroba, ...
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