1. Dal dottore con piacere


    Data: 02/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Sensazioni Autore: lucaxx190, Fonte: RaccontiMilu

    ... eccitazione saliva.. Finalmente lo avrei toccato un’altra volta. Avvertivo il mio cazzo che iniziava a dare segni di vita.
    
    Mi misi alle orecchie il mio stetoscopio. Facendo il medico si impara a dissimulare tutte le emozioni affinché ogni atto trasmetta fiducia tranquillità e sicurezza, io in questo sono bravo.
    
    Gli feci togliere la maglietta e mi avvicinai.
    
    Per ascoltare il battito del suo cuore dovetti piegarmi leggermente in avanti. A pochi centimetri da me il suo torace, coperto di una bella e curata peluria scura. I pettorali sembravano scolpiti, ben definiti e si gonfiavano quando lui inspirava. Sembrava quasi di aver davanti un modello, muscoloso, in carne ed ossa. I capezzoli sporgenti e paonazzi sembrava volessero solo esser leccati e tormentati, morsi da qualcuno.. Si sentiva il profumo del deodorante che probabilmente si era messo quella stessa mattina e che adesso, attenuandosi, si era mischiato al profumo della sua pelle esaltato dallo sforzo fisico.
    
    Ascoltati per un po’ il battito del suo cuore: ritmico, perfetto. Il mio atleta stava benissimo, era solo un po’ stressato. Stavo per rialzarmi, quando pensai che mi sarei potuto godere un po’ lo spettacolo di quel corpo.
    
    Restai quindi con lo stetoscopio attaccato alle orecchie dicendogli: “Mmm, il cuore sembra star bene, però sentiamo se anche in pancia &egrave tutto a posto.”
    
    “Certo Luca, come vuole lei.” Rispose.
    
    Mi spostai leggermente verso il suo ombelico e ci appoggiai l’estremità dello ...
    ... stetoscopio per ascoltare non si sa bene cosa.. Volevo soltanto una scusa per continuare a guardarlo da vicino e toccarlo.
    
    Il mio uccellone intanto era già bello duro e, modestamente, essendo piuttosto dotato, temevo si potesse vedere il gonfio che si stava delineando sul camice all’altezza della patta. Sentivo filose gocce di presperma che si stavano raccogliendo sulla mia cappella, per fortuna ben imprigionata nelle mutande. Mi stavo già pregustando il godimento della bellissima sega liberatoria che mi sarei sparato dopo aver congedato Francesco.
    
    Da quella posizione ero ad una ventina di centimetri dal suo bacino. Non potetti non guardargli il pacco. Essendo lui disteso, il sottile tessuto dei pantaloncini era appoggiato alle forme del suo membro e le delineava vagamente. Aveva un bel pezzo di carne anche lui e a giudicare da quello che vedevo doveva essere almeno un po’ barzotto. Mi sembrava di vedere la sua cappella adagiata sulla destra, più sotto il gonfio delle palle.
    
    Con la mia testa ero proprio sopra quella piccola striscia di peli che dal centro degli addominali conduce a mo’ di autostrada, entrando sotto l’elastico delle mutande, dritta dritta al cazzo. Il respiro di Francesco si fece un po’ più rapido e mi sembrò di notare un certo imbarazzo.
    
    Rimasi fermo in quella posizione, leggermente ricurvo su di lui, con un atteggiamento che da fuori sarebbe sembrato molto distaccato, mentre in realtà nella mia mente scorrevano pensieri di libidine.
    
    Mentre stavo ...
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