1. Prima settimana di Lavoro dopo la pausa estiva


    Data: 30/05/2018, Categorie: Etero Autore: pandora84, Fonte: RaccontiMilu

    Venerdi 29 agosto 2014
    
    Erano da poco passate le 18.00 quando lasciai l’ufficio per tornare a casa, Napoli era ancora deserta.
    
    Ricordo che il caldo era asfissiante avevo dovuto indossare gonna e tailleur quel giorno, dovevo incontrarmi con una importante cliente dello studio. Nonostante la gonna fosse abbastanza corta, poche dita sopra le ginocchia non si attenuavail senso di caldo, anzi il contatto diretto della pelle tra le tue cosce mi facevano sudare.
    
    Non vedevo l’ora di tornare a casa per potermi liberare dai vestiti che erano per me comodi come uno scafandro e godermi un po’ casa visto che il resto della famiglia era ancora in vacanza e sarebbe rientrata soltanto il lunedi successivo.
    
    Un intero weekend per riposare, era in programma giusto una capatina al mare sabato o domenica con il mio ragazzo Vito ma nulla più infondo eravamo appena rientrati da una meravigliosa vacanza in Sicilia.
    
    Appena arrivata a casa il tempo di chiudere la porta alle mie spalle, e la prima cosa che ho fatto &egrave stata togliermi i tacchi &egrave la gonna, lasciai entrambe le cose lì sul posto, non c’era nessuno a rimproverarmi.
    
    In perizoma e camicia mi diressi verso la cucina, le persiane erano ancora abbassate ma la penombra mi dava sollievo, la settimana che mi lasciavo alle spalle era stata dura, la prima dopo le vacanze.
    
    Arrivata davanti al frigo, lo aprii e la luce rossa del frigo illumino la stanza presi una lattina di te e me la passai sulla fronte e sul collo. ...
    ... Presi un bicchiere e mi diressi in soggiorno avevo bisogno di bere il mio thé verde freddo e di stare sul divano.
    
    Non doveva essere una bella scena ero seduta sul divano a gambe aperte con la camicia sbottonata, dovevo sembrare uno scaricatore di porto che bivacca ad ora di pranzo dopo una giornata di fatica.
    
    ‘Ancora non mi sentivo comoda ma non capivo cosa fosse, mi bastarono pochi secondi per focalizzare.
    
    Era il reggiseno, le mie povere tettone imprigionate in quella specie di impalcatura, che soprattutto questa settimana dopo le vacanza in cui lo avevo usato poco o nulla mi era pesato indossarlo.
    
    Il rimedio c’era mi tolsi la camicia e mi liberai dal reggiseno rimasi sul divano con indosso solo il perizoma tanto di lì a poco avrei dovuto infilarmi sotto la doccia.
    
    Cosi feci mi misi sotto la doccia tiepida perché fredda non riesco a farla, finalmente mi ero tolta di dosso la sensazione di calore che mi stava facendo impazzire.
    
    Restai sotto la doccia per quasi 30 min e quando ne uscii, usai semplicemente un telo da mare per evitare di bagnare casa e raccolsi i capelli in un asciugamano, ma non mi ero asciugata la sensazione di essere umida mi faceva sentire fresca, mi lanciai sul letto e senza accorgermene mi addormentai.
    
    Un rumore mi distolse da torpore del sonno, realizzai solo dopo qualche secondo, che si trattava del citofono, mi alzai e andai a rispondere per vedere chi fosse.
    
    -Chi &egrave?- chiesi
    
    -Amò sono io mi apri? ‘
    
    Era Vito doveva essere ...
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