1. La giovane collega..


    Data: 30/05/2018, Categorie: Etero Autore: medjterraneo, Fonte: Annunci69

    ... una piccola esclamazione: Ahhh non mi ero sbagliata il gonfiore nel pantalone non era finto e comincia a succhiarmelo, non riusciva a metterne tanto in bocca, però sopperiva facendoselo passare tra le labbra, giocando con la lingua. Lo baciava, leccava, succhiava, se lo passava sul viso; per leccarmi le palle ed il nervo sottostante se lo poggiò su tutto il viso fino alla fronte.
    
    Quando intuì che stavo per esplodere, aprì la bocca, tirò fuori la lingua e mi fece ... sulla stessa guardandomi fisso negli occhi; poi ingoiò tutto il succo, riaprì la bocca facendomi vedere che non cera più nulla e me lo succhiò per bene. Dopodiché si rialzò e mi disse: Il caffè adesso me lo puoi fare
    
    Prendemmo il caffè e lei continuava a guardarmi negli occhi, percepii la sua eccitazione, dalla camicetta erano spuntate fuori due belle puntine e non era certamente per il freddo, in ufficio cerano almeno 26 gradi. Finito il caffè posò il bicchierino e se ne andò nella sua stanza; io buttai il mio bicchierino e le andai dietro, entrai subito dopo di lei nella stanza e lafferrai da dietro sui fianchi, lei scostò i capelli da un lato e cominciò a dire di stare fermo, perché era fidanzata, però non cercava di allontanarsi, anzi con il ... premeva sul mio pisello già duro.
    
    Cominciai a baciarla sul collo, le misi le mani sui seni, poi una la feci scendere al suo inguine; appena lei sentì la mia mano tra le sue gambe con la sua lingua cercò la mia e mise un piede sulla sedia allargando la gonna ...
    ... grazie allo spacco vertiginoso, cosi io potei arrivare comodamente alle sue mutande, ampiamente bagnate, trasudavano umore.
    
    La girai, avendola di fronte le sbottonai la camicetta e cominciai a succhiarle i capezzoli, intanto diventati durissimi; con due dita la penetrai, e lei emise un gemito. Subito dopo, sostituii le due dita con il mio pisello bello dritto, gemette più forte, probabilmente anche per un po di dolore, anche se era un lago.
    
    Intanto finimmo contro il muro, le tenevo una gamba con il braccio e la scopavo forte, la presi in braccio e senza uscirne fuori mi andai a sedere su una sedia, adesso era lei che si muoveva, ed anche bene devo dire; si alzò, si levò giacca, camicetta e gonna, restò con il reggiseno nero rivolto all'ingiù, il perizoma nero, le autoreggenti e le scarpe. Si risedette su di me, questa volta dandomi le spalle, tenendo le gambe completamente aperte, il busto inarcato all'indietro il viso rivolto da un lato e con la lingua cercava la mia. Io con una mano giocavo con il suo clitoride, con laltra le strizzavo le tette.
    
    Venne con un urlo, poi rimase ferma ma completamente impalata; dopo qualche secondo riprese a muoversi, ma piano piano continuando a gemere, sempre restandole dentro ci alzammo dalla sedia, la misi contro una scrivania e ripresi a scoparla da dietro, le feci mettere un piede sulla scrivania, in questa posizione aveva la ... spalancata e le entravo dentro per bene; lei sembrava non capire più nulla, era un concentrato di ...