1. La giovane collega..


    Data: 30/05/2018, Categorie: Etero Autore: medjterraneo, Fonte: Annunci69

    In studio lavoravamo io ed una ragazza più grande di me, eravamo in grande sintonia e confidenza, ma sul più bello, lei rimase incinta, quindi dopo qualche mese se ne andò in maternità.
    
    Un bel giorno, uno dei due avvocati titolari dello studio, mi anticipa che dal giorno dopo sarebbe scesa a lavorare una praticante. Il mattino dopo entrai in ufficio, e sentivo vociferare dallo studio dell'avvocato, con aria indifferente salutai dalla porta. Fu allora che l'avvocato mi presentò la New entry e io restai senza fiato: minuta, 1.60 di altezza, capelli neri molto mossi e lunghi fino al centro della schiena, occhioni neri, con qualche puntino di lentiggini sulle guance, due tette belle tonde un terza bella piena, un culetto tondo e sodo, bellina, molto. Vestiva sempre molto elegante, gonna e giacca oppure pantalone e giacca, sempre molto pudica, sempre seria, probabilmente pure un po dovuta alla timidezza. Aveva 24 anni, prima esperienza lavorativa, però brava, preparata, seria e fidanzatissima con tanto di anellino al dito.
    
    Io nei momenti di pausa provavo ad aprire un dialogo, ma lei sempre molto distaccata.
    
    Un pomeriggio pioveva a dirotto, in studio solo io e lei; di pomeriggio spesso e volentieri i due avvocati non venivano, quindi anche L' afflusso dei clienti era molto scarso. Comunque eravamo in ufficio, nel piccolo bagno avevamo la macchinetta del caffè, io mi alzai per andare a fare un caffè e come al solito le chiesi se lei ne volesse, mi rispose di si. Quasi per ...
    ... dispetto che per altro mi feci un sega, ero eccitatissimo per quella situazione, mi vedevo scoparmela sulla scrivania. Comunque mi dovetti accontentare della sega, le sborrai nel bicchierino di plastica, poi le feci il caffè lo zuccherai e glielo portai, quasi quasi pentendomene per quello che avevo fatto.
    
    Spiai dalla porta, lei bevve il caffè, annusò il bicchierino, al che un brivido mi salì lungo la schiena, e finì di bere quello che restava del caffè.
    
    Il pomeriggio seguente stesso scenario: pioggia a dirotto e gli avvocati non sarebbero venuti. Arriva lei, solita giacca nera con sotto una camicetta abbondantemente sbottonata, si intravedeva il reggiseno nero, gonna con uno spacco molto abbondante, si vedeva l'elastico nero delle autoreggenti, tacco altissimo, vertiginoso, che non so come sia riuscita a camminare vestita in quel modo con la pioggia che cadeva.
    
    Comunque, mi alzo per andare a fare il caffè, le chiedo se lo volesse e questa volta sento i passi che mi seguono, mai successo prima
    
    Mentre aprivo le bustine del caffè mi sento mettere le mani sui fianchi da dietro e avvicinandosi al mio orecchio destro mi sussurrò: Oggi il caffè non me lo fare corretto, voglio fare da me E mi comincia a mordicchiare il lobo, io pian pianino mi giro e mi metto di fronte a lei, vado per baciarla e lei si ritira indietro. Sono fidanzata e tu sposato
    
    Dicendo questo si accovaccia sulle gambe, mi tira fuori il mio bel ... completamente duro, sorrisino di compiacimento con ...
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