1. Puttana per antonomasia - 1a parte


    Data: 16/02/2022, Categorie: Tradimenti Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... ed osservavo mio marito che si masturbava davanti alla scena che si svolgeva sotto i suoi occhi.
    
    Ebbi una serie di fremiti, che evidenziarono l'ulteriore orgasmo che mi assaliva.
    
    Mi staccai dal nipote e mostrai ad Alfredo la fica grondante, mentre il nipote si teneva il cazzo duro in mano per seguitare a segarselo.
    
    Mio marito si avvicinò di più, mostrò un attimo di dubbio e poi si chinò sul corpo del nipote, aprì le labbra ed imboccò il suo cazzo.
    
    "Bravo" esclamai "finisci tu, fallo godere; io ne ho avuto abbastanza".
    
    Alfredo aspirò la cappella, dardeggiandola con la lingua; il ragazzo ebbe un fremito, ed io, indovinando quanto stava succedendo, gli spinsi la testa sul fallo, costringendolo ad ingoiare i getti di sborra.
    
    Dopo aver ingoiato tutto, senza mostrare un minimo di vergogna, lo tirai a me e gli dissi:
    
    "Dai, ora lecca e ripulisci anche me... lo sai quanto mia piace".
    
    Nel frattempo, il nipote si era rivestito e, dopo averci salutato, se ne tornò a casa.
    
    Passò del tempo, poi un giorno suonò il telefono e mio marito andò a rispondere:
    
    "Pronto, zio, mi passeresti zia Monia?"; ricevuta la cornetta, risposi:
    
    "Dimmi, caro..."
    
    "Zia, mi fanno male le palle... ho bisogno di te!"
    
    "Cos'è successo?"
    
    "Sono circa due mesi che non scopo e che non mi faccio una sega. Ho le palle talmente gonfie che mi fanno male".
    
    Certo non era per niente edificante sentirsi dire quelle cose, ma, esser presa per una svuota palle, mi lusingò: mio ...
    ... marito mi apostrofava sempre con il termine "puttana" e, per vero, tale mi sentivo e la cosa mi eccitava da matti.
    
    "Vieni subito da zia, tesoro, mi troverai pronta".
    
    "Mettiti quelle calze, mi raccomando !"
    
    "Certo, è ovvio..."
    
    Ebbi appena il tempo di darmi una rinfrescata, una spruzzata di profumo e indossare le calze che tutti i maschi adorano, quando sentii suonare il campanello.
    
    Ero in ciabatte, ma indossavo delle Rht color cammello. Mio nipote era davanti a me e mi mangiava con gli occhi.
    
    "Fammi vedere" gli dissi.
    
    Si sfilò subito i jeans e me lo mostrò. Mi scappò di dire:
    
    "Mamma mia, Alfredo, guarda che roba!".
    
    Tolsi la vestaglia e, proprio come le "puttane", con le sole calze, perché non avevo indossato né reggiseno ne mutande, lo condussi in camera da letto.
    
    Appena lì, si sdraiò nudo sul letto, ed io tolsi le sole ciabatte. Presi a leccargli dolcemente la cappella, giusto per fargli sentire il calore della mia bocca.
    
    Quella mia iniziativa durò poco, perché si posizionò su di me e sentii le grandi labbra, ormai umide, forzate da quella meravigliosa cappella.
    
    Lasciai che mi penetrasse a fondo, fino a sentire il pelo del suo pube solleticarmi la fica.
    
    Si era attaccato con la bocca ai miei capezzoli, proprio come fa un bambino nei confronti di quelli della madre, mentre lo sentivo scorrere dentro di me, avanti e indietro, temendo che esplodesse all'improvviso.
    
    Infatti, non resistette molto... "Oddioooooo, ziaaaaaa... vengoooo.... ...