1. Meri cap.2 - Anche la donna in carrozzina può eccitare


    Data: 07/02/2022, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... stringendo finalmente nella mano il suo membro eretto.
    
    Da lì in avanti fu una vera e propria corsa. Entrambi mostrammo una voglia irrefrenabile: io di provare ciò che non provavo da tempo, lui di provare ciò che non aveva mai sperimentato prima.
    
    “Ti voglio!”, mi disse allora posizionandosi sopra di me.
    
    “Aspetta un attimo!”, gli risposi portandomi le mani tra le gambe e lacerando il collant. Non c’era tempo (e nemmeno voglia vista la mia velocità nei movimenti) per sfilarlo e sfilare gli slip che scostai di lato presentandogli la mia passera completamente ricoperta da un pelo biondo e corto. Quando Andrej vi si appoggiò ed entrò leggermente dentro di me, lo risucchiai. Era una sensazione che non provavo da tempo e nonostante mi accorsi subito di quanto fosse difficile farsi scopare senza l’aiuto delle gambe, fu una esperienza fantastica.
    
    Lui fu gentile ma al tempo stesso irruento ed io venni quasi subito. Erano almeno quindici mesi che non provavo quelle emozioni e urlai il mio piacere senza alcun ritegno. Non ci avrebbe sentito nessuno e fu così sconvolgente che quasi mi misi a piangere.
    
    In un attimo vennero spazzati via quei dodici mesi di sofferenza, di incapacità di provare piacere e mi sentii nuovamente donna, desiderata e desiderosa al tempo stesso.
    
    “Continua! Continua!”, gli dissi quando lui rallentò e allora Andrej mi fece ruotare leggermente su un fianco e mi sollevò di peso la gamba sinistra posandosela sulla spalla. Continuò a scoparmi ...
    ... accarezzando quell’arto inanimato come fosse un oggetto prezioso mentre al tempo stesso mi osservava quasi ammirandomi.
    
    Nel frattempo mi ero sfilata la felpa e la gonna mi era risalita fino alla pancia. Quando mi strinse un seno attraverso il pizzo del reggiseno e mi disse di scusarlo poiché stava per godere, gli chiesi di uscire dal mio corpo. Non ero protetta e non mi andava di rischiare nulla, soprattutto adesso che avevo appena iniziato la riscoperta del sesso.
    
    Quando uscì da me, feci appena in tempo a prendere il suo cazzo nella mia mano ed egli mi eiaculò sulla pancia. Furono tre getti copiosi e consistenti ed io non provai il minimo schifo di fronte al suo liquido, caldo ed odoroso. Andrej si sdraiò al mio fianco e restammo zitti per almeno cinque minuti, in attesa che ci passasse il fiatone.
    
    Prima di parlare mi ripulii la pancia con dei fazzoletti, poi indossai di nuovo la felpa e gli chiesi di raccontarmi del suo feticismo. Mi disse che lo aveva sempre avuto, fin da bambino quando aveva trascorso una parte della vita con la cugina che era paraplegica.
    
    “Tu sei bellissima e poter trascorrere del tempo con te è un sogno che si realizza”, mi disse. Parlammo di come quel tipo di feticismo potesse migliorare la vita di chi viveva delle situazioni difficili come la mia ma anche di come potesse sembrare brutto trarre piacere dalla disgrazia altrui.
    
    “Se la vedi in questo modo, la vedi dal punto di vista sbagliato”, mi spiegò “Io non traggo piacere dalla tua difficoltà, ma ...