1. I racconti di Terry 4) Sposare un cuckold


    Data: 14/01/2022, Categorie: Tradimenti Autore: zorrogatto, Fonte: EroticiRacconti

    Ormai, a ridosso dei sessant'anni, posso provare a fare qualche bilancio della mia vita; magari, fare qualche riflessione sulla mia vita sessuale e regalarvela.
    
    Con un padre severissimo, sono arrivata a diciannove anni -quasi venti!- illibata. Ma poi non era solo il padre: era anche il contesto sociale, l'avere allora più tempo di crescere senza bruciare i tempi (ma quanta smania avevamo, anche noi, di essere “grandi”!)
    
    Poi, forse, c'entrava anche il fatto che nessun ragazzo mi avesse... “detto qualcosa”: carini, certo! E qualcuno anche bravo a baciare ma... ma correvano troppo, come se il mondo dovesse finire lì a un'ora ed io, francamente, non mi sentivo di seguire il loro gioco, anche perché avevo il terrore che scoprissero quanto poco ne sapessi, quanto poco fossi emancipata, proprio a cavallo tra gli anni sessanta ed i settanta, col mito del libero amore! Quindi, se da una parte avrei voluto affrontare l'altro sesso, dall'altro ero timorosa “di far brutta figura” e perciò non osavo.
    
    Poi una sera, una sera che mia cugina, di fuori città, era venuta a trovarci, eravamo state -eccezionalmente!- autorizzate ad andare in una discoteca ed eravamo ovviamente andate in quella più famosa della città.
    
    Però... però anche se all'epoca la gente arrivava prima di adesso in discoteca, comunque anche allora prima delle dieci c'era solo il personale che si annoiava e qualche altro ragazzino in libera uscita...
    
    E noi, alle nove e mezza, eravamo lì, osservate dai tipi del ...
    ... locale (tutti “grandi”, di almeno 22-23 anni e perfino qualche vecchio ben sopra i trenta!) che probabilmente non videro in noi null'altro che le due ragazzine imbranate che eravamo.
    
    Poi, poi era spuntato lui: altissimo (wow!!), magro, carino, impacciato... «Scusa… mittògliunacuriosità??? Balliii???» con voce “da simpatico”, per coprire imbarazzo, timidezza e quant’altro.
    
    Era il 1974 ed ho cominciato a ballare con lui, anche perché era il meglio che c’era al momento… anzi: l’unico!
    
    Al di la della goffaggine, Mario era un bravo ragazzo ed abbiamo “cominciato ad uscire insieme”.
    
    Quando ci eravamo incontrati, gli avevo assicurato che non ero più vergine e lui, contento come un cucciolo con una pallina nuova, aveva cercato di creare le condizioni per… per farlo.
    
    Vivevamo entrambi in casa coi genitori, nessuno dei due aveva un veicolo proprio o qualche persona così amica da poter chiedere di imprestarci “casa” e anche i pochi spiccioli che giravano nelle nostre misere tasche, non ci permettevano neanche di pensare a soluzioni tipo pensioncina, al di là del senso di squallore che l’idea ci suggeriva.
    
    Poi, con quelle concatenazioni –quasi astrali- di eventi favorevoli, si trovò a potermi invitare a casa sua, noi due soli-soletti.
    
    Ci spogliammo, ci accarezzammo, ci baciammo, ci esplorammo e giocammo molto coi preliminari: il sesso di Mario era durissimo, svettante, con tutte le vene in rilievo e mi rendevo conto che, oltre ad essere di buone dimensioni, era anche… ...
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