1. I racconti di Terry 4) Sposare un cuckold


    Data: 14/01/2022, Categorie: Tradimenti Autore: zorrogatto, Fonte: EroticiRacconti

    ... ubriacava.
    
    Quindi, non mi levava nulla, in fondo e decisi non solo di accettarlo così, ma anche di lasciarmi convincere a farmi sodomizzare da lui, in virtù delle sue favorevoli recensioni al riguardo di questa pratica.
    
    Devo ammettere che fu delicato e paziente e, la prima volta, fu sì un attimo doloroso, ma poi passò e potemmo includere anche quella pratica al nostro già succulento menu.
    
    E’ interessante considerare che Mario non mi incoraggiava a “toccarlo dietro” e le volte che ho osato farlo di mia spontanea volontà, ho capito che non gradiva; con me, come con quasi tutti, era un normalissimo uomo eterosessuale e, anche se evitava battute o barzellette su finocchi, nessuno poteva sospettare.
    
    Un’altra cosa mi colpiva era la sua poca gelosia.
    
    Mi dispiaceva che non fosse geloso, ma lui mi aveva pacatamente spiegato che non mi vedeva come una sua proprietà, ma come una persona che ha liberamente scelto di stare con lui e che quindi, in questa libertà, è padrona di rifiutare le avances degli altri.
    
    «E se invece con uno ci stessi?» Lo provocai
    
    «Beh, dipende; se tu ci stessi con UNO, una volta, per curiosità o per momentanea ripicca eccetera, non sarebbe la fine del mondo… Se ogni settimana, invece, tu andassi con un altro, sia lo stesso che uno sempre diverso… allora dovremmo proprio discuterne assieme!» mi rispose, con un grande sorriso.
    
    Poi, la nostra vita ebbe una piccola, fondamentale novità: Mario aveva troncato, a metà dell’anno scolastico, ...
    ... il liceo e si era messo a lavorare e coi risparmi era riuscito a comprarsi una 500L crema (anzi: “Avorio Antico”, secondo la definizione della Fiat!), che, oltre a rendere più facile il poterci incontrare, senza dover attendere i vari bus, ci consentiva anche di andare in altura, trovarci un angolino riparato ed usare il sia pur piccolo abitacolo come nostro nido d’amore.
    
    Però, l’andare in altura comportò inaspettati sviluppi della nostra situazione: un giorno si rese conto che tra i folti cespugli a tre passi da dove avevamo parcheggiato la macchina, c’era un guardone!
    
    Mi aspettavo che piantasse una grana, che inveisse, che si impaurisse, che mettesse in moto e che sfrecciassimo via ancora completamente nudi…
    
    Nulla di tutto ciò! Se è possibile, il suo cazzo si erse con ancora maggiore decisione, mentre mi diceva: «Ci stanno guardando! Dai, facciamoci vedere!!!»
    
    Io non volevo, avevo paura, mi vergognavo, mi dava fastidio, ma poi, col tempo, non solo acconsentii a che ci guardassero (era un “giro” di almeno una decina di persone che, quando avevamo finito, si accostavano e con educata gratitudine ci invitavano a bere qualcosa in un’osteria nei dintorni… o un panino col salame, se avevamo anche fame), ma provavo anche un sottile piacere ad essere osservata da loro e per la grande carica supplementare che dava la cosa al mio ragazzo; col tempo, i “coppianti” –come si definivano tra loro- si avvicinavano fino a guardarci schiacciando i nasi sui finestrini della ...
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