1. l’uomo col bastone


    Data: 12/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: lampone, Fonte: RaccontiMilu

    Quel che mi incuriosiva di lui non era l’aspetto curato o l’ottimo profumo che indossava .
    
    Mi incuriosiva il suo bastone, così in contrasto con la sua persona. Un bell’uomo, cira 45 anni. Certamente un ottimo lavoro, valigetta professionale, scarpe lucide . E il bastone. Legno di ebano, pomolo in argento. Era affetto da una leggera zoppia, la portava con eleganza, come se non lo riguardasse così profondamente. Quel bastone lo accompagnava nel leggero oscillare del peso sulle gambe, mentre con rilassatezza usciva dal metrò.
    
    Non potevo fare a meno di fissarlo, quando alla mattina ci incrociavamo alla fermata . Ognuno chiuso nei suoi pensieri metropolitani, ma neppure un cenno di saluto , eppure quel bastone mi lasciava con gli occhi da gazza ladra.
    
    A questo punto devo cercare di descriverlo vero? E’ che ancora adesso, a distanza di anni non saprei dire con certezza cosa vedevo e cosa immaginavo, e la stessa sensazione mi rimane cucita addosso se ripenso a quel pomeriggio. Ricordo che la sua mano si appoggiava con una tale naturalezza alla scultura in argento che facevo davvero fatica a guardare al di là delle lunghe dita. Giocava col pomolo , ci girava attorno con i polpastrelli. Avevo persino l’impressione che ci entrasse dentro, che in qualche modo diventasse parte del palmo stesso.
    
    Ogni tanto mi ricordavo della buona educazione e che fissare non è mai un gesto gentile e mi tuffavo nella lettura, ma la voglia di scoprire il pomolo e l’uomo stava diventando ...
    ... urgente.
    
    Come spesso insegna la vita, accadono cose che ci indirizzano verso sogni e speranze ormai dimenticate.
    
    Quella mattina ero stranamente in ritardo e il mio gusto per i tacchi mi stava ricompensando con una bella storta alla caviglia mentre accelleravo il passo per non perdere la metro. Sentii un dolore atroce, non riuscivo a reggermi in piedi. Chiamarono la guardia medica, che mi disse con aria di rimprovero che “mi ero lesionata” ! e io che pensavo che il dolore fosse arrivato così, per caso!
    
    In astanteria al pronto soccorso aspettavo che arrivasse il turno per la visita. Il dolore si stava placando, grazie al ghiaccio e ad un antidolorifico. Mi stava salendo una leggera nausea, probabilmente a causa del dosaggio elevato del farmaco. Mi stavo rilassando sul lettino, la testa pesante si lasciava cadere, e mi addormentai.
    
    Mi risvegliai in sala visita. L’orologio segnava le 14, dunque ero rimasta addormentata almeno 3 ore. ‘Allora cosa le è successo? ‘ una voce maschile alle mie spalle e lo scorrere dell’acqua. Ho appoggiato male la caviglia perdendo l’equilibrio e sono caduta.
    
    ‘Già, colpa della tua mania per i tacchi, vero? ‘
    
    Restai per un attimo senza fiato, mi venne da arrossire sentendomi rimproverata come una bambina. Toc toc alle mie spalle….avevo capito! era il mio sconosciuto con il bastone il dottore. Allora? mi apostofò, piccolo il mondo eh? Così la smetterai di fissare me e il bastone tutti i santi giorni. Piacere, Roberto e mi diede la mano.
    
    Mi ...
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