1. Benedire la sorte


    Data: 24/05/2018, Categorie: Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    In quell’occasione introdussi la chiave nel buco della serratura girandola ripetutamente, essa scattò in maniera ovattata e in un istante mi ritrovai all’interno del mio alloggio prediletto. Rincasare invero verso quell’ora era a tratti inammissibile, per il fatto che cagionare fracasso avrebbe preannunciato di certo svegliare in maniera indubbia la mia vicina di stanza Veronica, dal momento che non avevo nessun’intenzione d’infastidirla, perché sapevo che l’indomani lei avrebbe dovuto sostenere un esame, giacché non sarebbe stato per nulla cortese da parte mia interrompere né troncarle il sonno, in tal modo, senz’accendere la luce, mi sfilai le calzature e diedi una rapida sbirciata sullo schermo del telefonino che in quel momento segnava le quattro di mattina.
    
    A ben vedere, adesso che ci ripenso, non mi sentivo infiacchita né svigorita, perché tutto l’alcool che avevo ancora in circolo in misura eccessiva rispetto ai canoni abituali, mi teneva inspiegabilmente sveglia contrariamente nello stimolarmi naturalmente il sonno. Agguantai in quella circostanza le mie adorate calzature da sera per i tacchi e m’avviai lievemente malferma verso la cucina, al buio cercai a alla cieca l’impugnatura del frigorifero e la tirai: quel flebile barlume m’inondò e nonostante la sua debolezza m’indusse a sbarrare leggermente gli occhi. Afferrai la bottiglia di latte bevendone un sorso: in realtà la mia era stata una serata deludente e una festa pessima, tanto più che il ragazzo che ...
    ... m’interessava non m’aveva considerato di striscio malgrado la mia gonna cortissima. Chissà, probabilmente le femmine audaci, battagliere e veementi lo spaventavano allontanandolo.
    
    In quell’attimo ricollocai la bottiglia nel suo spazio e chiusi l’anta ritrovandomi di nuovo nel buio più completo. Usando le mani per trovare la via giusta m’incamminai a piedi nudi verso la mia camera da letto, mi trovavo nel salottino quando bruscamente avvertii un brontolio equivoco provenire dalla camera di Veronica: ma che bizzarra situazione, eppure non m’aveva avvertito che avrebbe atteso visite, tenuto conto con l’esame in vista di domani. In quella circostanza mi bloccai ritrovandomi lo stomaco attorcigliato: e se fosse stato un ladro o un malintenzionato? O peggio, uno che si era intrufolato in casa nostra per farci del male?
    
    In quell’insolita situazione rimossi dalla presa la spina della piccola lampada in metallo collocata sulla mensola del salotto, la tenni stretta con la mano che mi tremava dirigendomi verso la porta della mia amica e la scoprii socchiusa. Mi chinai e senza fare rumore misi dentro il naso per sbirciare. Al momento mi ero già abituata all’oscurità, le luci della città rendevano la stanza lievemente rischiarata, così non ci misi molto a comprendere realmente quello che stava accadendo al suo interno. Rimasi impressionata, sbigottita e senza parole, perché Veronica, la mia deliziosa vicina, stava cavalcando appassionatamente un ragazzo nella posizione della smorza candela ...
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