1. Sharon – Racconto di fantasia – BLOCCO 2


    Data: 24/05/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: mrpietro, Fonte: RaccontiMilu

    Ormai ci vedevamo spesso io e Sharon. Da quando praticamente eravamo andati oltre i limiti che lei e il suo ragazzo, futuro sposo, avevano sperimentato, la signorina non s’era più staccata da me. Era evidente che il ruolo di amante disponibile e decisamente disinibita la eccitasse da morire. Fui io, ancora una volta, a spingere oltre quel rapporto con una idea che avevo messo in pratica con un certo successo altre due volte: quella del servizio fotografico.
    
    Ogni sei mesi la nostra palestra pubblicava annunci e materiale promozionale. Ogni volta sceglievamo un paio di facce nuove, di bei corpi, da mostrare intabardati nelle tute ginniche. Dovevano essere immagini promoionali, servivano belle ragazze con il fisico a posto. Serviva a far scattare nella mente di chi guardava l’idea: “Cavoli, guarda che strafighe si diventa andando in palestra lì!”. Solitamente convincere la ragazza non era molto difficile E non lo fu nemmeno con Sharon che inorgoglita dalla mia proposta mi chiese solo di poter organizzare la cosa in modo discreto, magari approfittando di una delle imminenti assenze del fidanzato fuori per tutto un giorno. Avevo per questo tipo di lavori un paio di amici con i quali condividevo la passione per le belle donne e per il tentativo, quasi sempre riuscito, di aprire alla ragazza gli occhi u nuovi orizzonti del piacere. Con Sharon non fu diverso. Appena ebbi la certezza che il set si poteva fare, mi accordai con lei su ora e giorni e passai a prenderla dicendole di ...
    ... tenersi libera in tutto per un tre ore, di modo da poter lavorare con calma. Arrivò all’appuntamento con il borsone della palestra. “Ho messo denro le due tutine che ti piacciono tanto… ma davvero vuoi che le faccia così le foto? Cio&egrave… Gianni mi si vede tutto!” mi disse arrossendo debolmente mentre ripartivo alla volta dello studio. La rassicurai: “Non temere, cara… co i flash e le luci di scena quell’inconveniente &egrave scongiurato. Nessuno si accorgerà che sei nuda lì sotto.”. Sembrò tranquillizzarsi. Certo, non fu la stessa cosa quando entrammo in studio. Giacomo, il fotografo professionista da cui ci servivamo – e che con me praticava anche altri servizi meno professionali e di certo meno di classe – era un tipo che comunicava immediatamente a pelle la sensazione di “qualcosa non va…”. Glielo si leggeva in faccia che era un mezzo laido, sui 55, leggermente trasandato, l’occhio un pochino vitreo e spento che però si riaccendeva ogni volta che si posava su un pezzo di corpo di donna. Assieme a Giacomo c’era Elio, poco più giovane di me, dall’aria molto più rassicurante e professionae, il classico ragazzo di bottega che sta bono e si mette a imparare più che curarsi di altro. “Forza signorina, vada nel camerino di là a prepararsi che intanto sistemiamo le luci…”. Ma gli occhi di Giacomo avevano già fatto distintamente breccia tra gli abiti di Sharon. Mentre si dirigeva verso il “camerino” un semplice separ&egrave semitrasparente all’angolo opposto della stanza, Giacomo ...
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