1. Prime esperienze, primi casini.


    Data: 24/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: fenice1967, Fonte: xHamster

    ... le continui a morire dietro, mentre lei se ne infischia altamente di te. Apri gli occhi!".
    
    In sottofondo la voce di Chrissie Hynde, leader dei Pretenders, cantava "Brass in Pocket". Io abbassai lo sguardo e ammisi davanti a lei i miei sentimenti verso la sorella.
    
    "E' vero, hai ragione. Io vorrei stare con lei, ma Martina non mi degna di uno sguardo, e oramai mi sono fatto una ragione di questo fatto".
    
    "Capisco", disse lei con voce dolce, "Non volevo imbarazzarti, ma volevo farti capire che forse è ora che tu guardi altrove; magari la donna a cui interessi è più vicina di quanto tu non immagini!".
    
    Io, ingenuo come ero, lì per lì non capì il significato di quelle parole e mi limitai a rispondere: "Certo, farò come dici, lo prometto", e ricominciai a guardare i fogli con i disegni che avevo appoggiato sul suo tavolo.
    
    Poi risollevai la testa e vidi il suo viso di fronte al mio, con la sua bocca a pochi centimetri dalla mia.
    
    "Certo che sei proprio ingenuo", disse lei con voce calda e calma, "A voi maschi, a volte, bisogna proprio spiegarvi tutto". Così dicendo poggiò le sue labbra sulle mie e mi diede un bellissimo bacio appassionato. Io, imbarazzato come ero, inizialmente non sapevo che fare; poi le misi una mano dietro la nuca e presi a corrispondere quel gesto così intenso e profondo.
    
    Improvvisamente sentì il mio cazzo diventare duro e rigido come non mai.
    
    Tremavo come una foglia, sentivo le gambe venirmi meno e il cuore batteva così forte che ...
    ... sembrava volesse uscirmi dal petto. Non ero mai stato così vicino ad una donna, dal giorno in cui io e la figlia della vicina di casa ci eravamo baciati e accarezzati, sfogliando insieme una rivista porno che lei aveva sottratto a suo padre.
    
    Giada e io continuavamo a baciarci; lei teneva saldamente il gioco in mano. Poi dopo un po' mi disse con voce ferma: "Dai, andiamo di la in camera mia e mettiamoci comodi. Ti và?".
    
    "Si ... si ...certo, ma se ci sorprendono i tuoi?", chiesi con la voce che mi tremava.
    
    "Non ti preoccupare: i nostri rispettivi padri sono fuori città per partecipare ad una riunione sindacale, mentre mia madre è andata in visita da mia zia e tornerà solo per cena. Quella scema di mia sorella, poi, è fuori con le sue degne amiche e non sarà a casa prima delle nove, quindi abbiamo tutto il tempo che vogliamo".
    
    Dallo studiolo ci trasferimmo nella sua camera, piena di libri, dischi e di foto del suo fidanzato. Ci mettemmo comodi sul suo letto e ricominciammo a baciarci, accarezzandoci a vicenda. Dopo un po' di quelle effusioni così dolci, sentì le mani di Giada dirigersi verso la patta dei miei calzoni: mi slacciò il bottone e tirò giù la zip.
    
    Così presi ad abbassarmi i pantaloni fino al ginocchio e successivamente feci la stessa cosa con lei. Intanto il mio pisello in piena erezione, oltre a dolermi da matti, sembrava volesse rompere gli slip che avevo indosso.
    
    Ad un tratto Giada prese l'iniziativa: "Senti, ti va se lo facciamo? Io ne ho voglia e ...
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