Prime esperienze, primi casini. - Racconti Erotici

Prime esperienze, primi casini.

... fisico, quanto dalle sue doti di donna consapevole e preparata.

La sorella di Martina, però, non era libera ma era bensì già legata ad Ennio un giovane e facoltoso imprenditore del luogo con il quale aveva già pianificato il matrimonio. Io, comunque, non avevo mai avuto alcuna mira su di lei, visto che tra noi vi erano almeno cinque anni di differenza di età che, ad un diciottenne goffo ed impacciato, apparivano un abisso incolmabile.

Caso mai io la vedevo come un riferimento ed una guida, come una persona matura con cui discutere e a cui chiedere consiglio ... ma mi sbagliavo e anche di grosso!

Un giorno andai a casa di Martina con l'intenzione di invitarla al cinema. Mi aprì Giada, vestita con una tuta da ginnastica, e mi disse che la sorella purtroppo non c'era, in quanto era uscita con le sue amiche del cuore per recarsi alla festa di compleanno di un ragazzo suo coetaneo piuttosto idiota ma con i genitori pieni di soldi.

Io ci rimasi estremamente male, anche se ero oramai abituato ad essere rimbalzato da Martina; così salutai Giada e feci par andarmene.

"Aspetta!", mi fece lei, "Potresti entrare un momento? Ti dovrei chiedere una cortesia".

Io, sinceramente, non avevo altro da fare, così entrai in casa per sentire di cosa avesse bisogno.

"Dimmi, sono tutt'orecchi".

"Ti volevo chiedere se potevi fare una cosa per me".

"Se posso aiutarti in qualche modo ne sarò felice. Che cosa ti serve?".

"Come sai sto preparando la tesi di laurea, che verte ...

... sulla storia economica locale; tuttavia - anche in vista di una sua possibile pubblicazione - vorrei arricchirla con disegni o acquerelli che descrivano i luoghi più interessanti della nostra città. Così ho pensato a te per realizzare le illustrazioni, visto che il tuo stile mi piace molto; che ne dici?".

"Sarei onorato di potermi mettere a tua disposizione! quando cominciamo?".

L'idea di illustrare una tesi di laurea mi stuzzicava e mi intrigava, oltre a solleticare il mio ego di artista in erba. Così mi impegnai anima e corpo nella stesura di tutta una serie di bozzetti di paesaggi cittadini, realizzati con tecniche diverse. Naturalmente presi a frequentare ancor più assiduamente la casa di Martina e Giada, ma mentre la prima mi snobbava sistematicamente, la seconda mi coinvolgeva sempre di più nella redazione di quei disegni, dandomi suggerimenti sui soggetti, sulle tecniche e sui formati da utilizzare.

Nei giorni che seguirono Giada mi fece conoscere i suoi gusti musicali, i suoi scrittori preferiti, spalancandomi le porte del suo mondo.

Un giorno, mentre eravamo intenti a discutere dei disegni da sottoporre al docente per l'inserimento nella tesi, lei mi fece una domanda che mi spiazzò.

"Senti, ma ti piace proprio tanto quell'oca acefala di mia sorella?"

"Che intendi dire...", feci io in evidente stato di imbarazzo. "No, no, io e Martina siamo ... siamo solo amici ... cioè, io non oserei mai ...".

"E dai! smettila, si vede lontano chilometri che tu ...