1. Mio suocero – 4° Cominciare a lasciarsi andare


    Data: 08/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Lesbo Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... alcuni oggetti conici torniti che, visti di profilo, ricordavano il seme di picche delle carte.
    
    «Vieni qui, appoggiati con la pancia», disse mio suocero, battendo piano il palmo sul tavolo.
    
    Feci quanto detto e lui mi fece tenere le natiche divaricate; poi cominciò a giocherellare col mio sesso, già infradiciato dall’eccitazione, infilando e levando dita, da uno a tre o quattro, alla fine. Ero vicina ad far esplodere il mio piacere, ma lui cominciò a spingere le dita anche dietro al mio buchetto e -anche lì- prima una poi, sforzando un pochino, un’altra e poi facendole ruotare e andare dentro e fuori e poi piegandole e tirando e poi un terzo dito e di nuovo le manovre di prima, mentre il disappunto ed dolore iniziali si dissolvevano in una sensazione che a poco a poco lievitò fino a diventare vero piacere. Non avevo mai considerato l’ottenimento del piacere da quel lato (ahem… cioé.. volevo dire… Vabbé fa lo stesso, dai!), ma mio suocero, il dottor Paolo, il mio padrone mi faceva scoprire su di me cose che neanche immaginavo di poter sospettare. «Dai, spingi in fuori, che ti si allarga bene…» Ed io feci come aveva detto e in effetti mi sentii… più larga; lui ne approfittò per intrufolare dentro un quarto dito, sempre scorrendo avanti ed indietro e sempre ruotando ed allargando le dita dentro di me. Poi smise ogni movimento che non fosse la penetrazione, ma mi dava possenti spinte, come se volesse spaccarmi in due. Alla fine, quando ormai ero quasi pronta a far ...
    ... esplodere il mio piacere, tolse le dita (la mano?) e dalle mie labbra uscì un sommesso «Nooooooo…» ma subito sentii le sue forti dita afferrarmi per la pelle dei fianchi e… e mi entrò lì dietro, di colpo!!! Restai senza fiato, un po’ per la sorpresa, un po’ perché ero in attesa dell’esplosione di dolore che quella pratica “doveva” provocare (lo dicono tutti!), ma invece niente: solo il ritmo della sua penetrazione che, come cucchiaiate di riso, una dopo l’altra andavano a colmare la ciotola del mio piacere.
    
    Alla fine lo sentii intostarsi e poi scaricarsi dentro di me, mentre il riso della ciotola traboccava ed io provai un’onda di piacere come mai prima…
    
    Stavo ancora cercando di capire se ero viva o morta e se sarei mai riuscita a respirare regolarmente, quando me lo spinse contro le labbra, molliccio, lucido di umori, appiccicoso e mi disse solo «Lustramelo!» ed io, da brava, lo leccai e lo succhiai, nonostante il vago sentore amarognolo che aveva, ma glie lo pulii proprio bene.
    
    Alla fine, mi gratificò con un pat-pat sulla testa, come si fa coi cani e poi tirò fuori il barattolo e mi fece ingoiare altre tre compresse.
    
    Si mise comodo sul divano: «Allora… -stetti ad ascoltarlo attentamente- … domani torna quella mezzasega che hai sposato, giusto?» Confermai.
    
    «Bene… per adesso non gli faremo sapere che sono tornato… Non deve notare nessun cambiamento, a parte che tu non ti concederai a lui, trova una scusa! Ci rivedremo quando dovrà di nuovo partire per lavoro… non fare ...