1. Mio suocero – 4° Cominciare a lasciarsi andare


    Data: 08/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Lesbo Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    Stefania aveva appoggiato il tallone del piede nudo sulla tomaia ed io immaginai cosa avrebbe visto qualcuno che fosse improvvisamente arrivato: l’altera Stefania, dritta ed impettita a trafficare col cellulare ed io, inginocchiata in terra con i gomiti e gli avambracci sul pavimento, il sedere in alto, intenta a leccare e succhiare i piedi di Stefania…
    
    «Ma tesoooro, hai la mini elasticizzata???» Mi chiese con tono sarcastico, con una gentilezza falsa come una banconota da 17 euro.
    
    Smisi un istante: «Sì, Stefania» Mi dedicò un sorriso che mi ricordò Crudelia Demon della carica dei 101: «Prima di tutto, merdina, per te sono la SIGNORA Stefania!
    
    E poi: lo sai che stando in questa posizione la gonna ti è risalita e hai mezzo culo di fuori?» «Sì… signora: sentivo l’orlo…»
    
    «E non ti sembra, per una come te, fin troppo dignitoso stare col culo mezzo coperto?» e senza neanche darmi il tempo di pensare a ad un’eventuale risposta, prese l’orlo e mi scoprì fino alla vita.
    
    «Oh-ohhhh! Ma cos’abbiamo qui! Ci siamo dimenticate di indossare le mutandine, nella fretta di venire a lavorare, stamattina? O magari ti agghindi così per trovare qualche maschio arrapato che ti monti? Guardami! Ecco brava così, cosi si vede bene il tuo musetto insieme al tuo culo nudo!»
    
    Allungò il piede tra le mie cosce e poi, con le dita, andò a cercare la mia topina bollente, mentre contemplavo il suo ginocchio davanti agli occhi e, osando, sbirciai sotto la sua gonna, cogliendo un lampo di ...
    ... pizzo bianco. «Sei davvero una troia… e ti ecciti anche, schifosa! Sei un lago! Non posso passare tutta la mattina a giocare con te, cretina, anche se troverò il modo. Adesso puliscimi bene il piede che me lo hai tutto bagnato coi tuoi succhi di cagna»
    
    Mi prese per i capelli ed io aprii la bocca dal male, ma lei mi ci spinse subito il piede dentro, il più in fondo possibile e io leccai e succhiai, anche se l’unghia dell’alluce mi graffiò dolorosamente il palato. Alla fine levò il piede, fece due passi per venirmi dietro e fotografarmi in quella imbarazzante postura aperta.
    
    Poi socchiuse la porta, verificò che nessuno la vedesse sgattaiolare fuori ed uscì.
    
    I miei sensi erano in subbuglio: ero eccitatissima ed avevo una voglia di darmi sollievo toccandomi da impazzire! Inoltre non avevo mai assaggiato le mie secrezioni e l’esperienza non era stata per nulla negativa: tornata alla mia scrivania, osai intingere l’indice nel mio sesso bollente e poi ne succhiai via avidamente ogni secrezione, non osando ripetere la manovra per non correre il rischio di lasciare il dito ( o più di una!) nella mia polla ribollente per darmi sollievo ed infrangere il giuramento fatto al mio padrone, il dottor Paolo.
    
    In qualche modo la giornata finì e tornai a prendere la mia utilitaria.
    
    Pensavo di poter attirare gli sguardi di qualcuno, sul piazzale, ma quando lasciai la palazzina, un ultimo autotreno stava uscendo dal cancello e l’area era deserta.
    
    Partii verso casa, con un vulcano di ...
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