1. Meri cap.1 - Scoprire il sesso da disabile


    Data: 01/12/2021, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    Prima di diventare disabile avevo sempre pensato che per una donna disabile, la vita sessuale fosse finita. Quando sono ahimè diventata disabile in seguito a quello che avrebbe potuto essere un banale incidente, che non lo era stato, invece mi sono dovuta ricredere.
    
    Ho imparato che in taluni casi (non il mio fortunatamente) si può perdere totalmente la capacità di provare l’orgasmo. Il corpo non trasmette più queste sensazioni poiché è danneggiato. Nel mio caso invece la mia disabilità si è fermata fortunatamente (se così si può dire) ad impedirmi di utilizzare i miei arti inferiori.
    
    Accadde tutto per caso in un martedì di marzo di cinque anni fa. Andavo in bicicletta per Breslavia, la città in cui abito da quando sono nata, quando attraversai un incrocio senza guardare. L’auto che giunse dal lato opposto non poté fare nulla per evitarmi e mi trovai a volteggiare prima sul suo cofano e poi contro al suo vetro anteriore. Nonostante non andasse fortissimo, mi ruppe un braccio ed una piccolissima vertebra della quale non avevo mai sentito prima che provocò una fuoriuscita di midollo che, senza troppi giri di parole, mi trasformò in quattro secondi in una paraplegica. I medici dissero che forse la situazione era così grave a causa di un difetto congenito, ma la sostanza non cambiò. Quel martedì pomeriggio stavo pedalando tranquilla e da quel momento in avanti non avrei più nemmeno camminato. Che fosse accaduto qualcosa di grave lo capii immediatamente. Rimasi a terra, ...
    ... completamente sveglia, con un braccio dolorante senza sentire più le gambe.
    
    Per la diagnosi completa ci vollero alcune ore e per quella definitiva circa quattro giorni. Radiografie, esami, ancora esami, ecografie ed un sacco di visite, ma alla fine il risultato fu che non avrei mai più potuto muovere le mie lunghe gambe e nemmeno sostenermi.
    
    Fino a quel momento le mie gambe erano state uno dei miei punti di forza. Ero alta e magra ed esse erano lunghissime. Gli anni della pallavolo le avevano rese toniche ma erano comunque estremamente magre. Io amavo metterle in mostra ed ai ragazzi notavo che piacessero parecchio. La mia altezza notevole certe volte spaventava, motivo per il quale non avevo mai avuto un uomo più basso di 180 centimetri.
    
    La notizia delle conseguenze del mio infortunio mi colse impreparata. A 28 anni non era certamente quello che mi aspettavo mi sarebbe accaduto e caddi in un baratro profondo per almeno tre mesi. Famiglia ed amici mi sostennero fortemente, ma furono mesi difficili in cui l’adattamento forzato a quella nuova condizione fu difficile e doloroso.
    
    All’improvviso mi trovai condannata a trascorrere il resto della mia vita su una carrozzina, con due appendici pesantissime da muovere. Non ci si rende conto di quanto sia pesante il corpo umano finché non succede una cosa del genere. Per tre mesi non uscii di casa e imparai a prendere confidenza con la mia nuova situazione. I miei genitori mi aiutarono tantissimo, ma per la mia prima uscita ...
«1234»