Rompere la femminuccia 1 - Racconti Erotici

Rompere la femminuccia 1

... glabra anche grazie agli ormoni che Paolo gli dava tutte le sere. Mohamed aveva ordinato alla femminuccia di sorprenderlo con un nuovo look da ballerina troia così come Paolo gli aveva insegnato.

Appena finito di indossare una parrucca bruna ondulata, Mohamed è entrato in camera da letto. Marco si è voltata e si è mordicchiata nervosamente l'unghia. Sperava gli piacesse il look, sbattè le palpebre e si è inginocchiata al centro del bagno, come una brava troietta.

"Brava ragazza, sembri una vera puttana, pronta per la festa?" Ha detto mentre si avvicinava alla zoccoletta inginocchiata. Cosa aveva in programma?. Il suo ghigno metteva paura.

Torreggiava con il suo fisico palestrato, il petto nudo: "Che bel rossetto che hai lì." Disse mentre afferrava il tubetto colorato dalla mensola dello specchio. Iniziò a scrivere sul petto glabro di Marco tracciando anche un cuore tra i suoi capezzoli forati, poi ha fatto voltare con forza la puttanella. L’immagine riflessa nello specchio mostrava una ragazzina candida e diafana, con due tettine appena pronunciate, la scritta diceva: TROIA!

Marco è diventata rossa per l’eccitazione e per l'umiliazione. Pensò: è per questo che sono uscito di casa? Per diventare la puttana di quest'uomo?

Prima che potesse rifletterci ancora, Marco vide Mohamed immergere le dita nel barattolo di crisco e la puttanella fece uscire un breve gemito mentre lo sentiva inserire lentamente le dita nel suo culo. Era ancora genuflessa mentre l’arabo ...

... spingeva dentro e fuori almeno tre dita.

Gli accarezzò dolcemente la prostata e un piccolo rivolo di precum gocciolava dal suo minuscolo uccello ancora flaccido. Era così bello, ma non abbastanza. Mohamed aveva bisogno di accarezzarlo e di toccare delicatamente il suo clitoride prima di afferrargli i capelli e mostrargli la sua immagine nello specchio.

“Eccomi qui, truccata come una prostituta da quattro soldi, con la scritta "Troia" sul petto, che mi accarezzavo mentre il mio padrone arabo mi sditalinava il culo. Ho lasciato scendere la mano verso l’inguine per segarmi”. La cagna godeva in silenzio e Mohamed le ha afferrato violentemente i polsi. "Cosa stai facendo? Ho detto che potevi toccarti?" Marco ha sentito il rigonfiamento del suo cazzo stuzzicare il suo culo mentre gli bloccava le braccia dietro la schiena.

"Mi dispiace papy. Non succederà più."

IL padrone abbassò i boxer e con una spinta violenta spinse il suo cazzo già duro in profondità dentro la puttanella che emise un urlo soffocato di dolore. Mohamed gli ha sbattuto il culo senza pietà, veloce e profondo. "Le brave femminucce non toccano mai i loro piccoli clitoridi, devi imparare che l'unico piacere che riceverai è quando gli uomini usano il tuo culo per ingravidarti.”

I suoi rapidi colpi rapide facevano male, ma il biondino sentivo il piacere ribollire dentro di sè. Mohamed aggiunse: "Forse se ci sentiamo generosi, allora prestiamo un po' di attenzione al tuo clitoride." Il Master si stava sporgendo ...