1. La sorpresa al cornuto (racconto) capitolo 1


    Data: 10/11/2021, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... gli sussurrò all’orecchio una vocina malevola mentre posava le chiavi sulla consolle dell’ingresso, in cui lui era solo un ospite, ma gli si strinse il cuore nel sentirla così vuota.
    
    Mise in carica il cellulare e lo posò accanto a sé, in patetica attesa di una chiamata che non arrivò. Forse pianse anche un po’, prima di scivolare nel sonno dopo ore di inutile attesa.
    
    Lo svegliò la suoneria del telefono, una canzone di Ed Sheeran che Veronica adorava.
    
    Era lei. Il display l’orologio gli disse che era quasi mezzanotte. Aveva dormito per quattro ore, facendo incubi spaventosi in cui dei mostri superdotati scopavano Veronica in tutti i modi possibili riportandogliela soddisfatta, sazia e coperta da litri di sborra che lei continuava a ingoiare raccogliendola con le dita e la lingua.
    
    Prese la chiamata, ansioso di sentire la voce di sua moglie, ma il suo «Pronto?» rimase senza risposta.
    
    Dall’altoparlante venne invece un rumore di suzione, ritmico e cadenzato.
    
    «Mmmmm» disse una voce maschile. «Succhia bene, troia… Sì, così.»
    
    Ci fu ancora un suono di risucchio, seguito da uno schiocco, come l’imitazione di un tappo che saltasse fuori dal collo di una bottiglia fatta estraendo rapidamente un dito dalla bocca, solo che di certo non si trattava di un dito, e infine una risatina soffocata.
    
    «Il cornuto ci ascolta?» chiese ancora l’uomo.
    
    «Mmmm sì, me l’ha chiesto lui di chiamare» rispose la voce di sua moglie. «Che cazzo meraviglioso che hai, è una sbarra di ...
    ... ferro, non smetterei mai di succhiarlo. Finalmente ho trovato un maschio che mi scopa come si deve.»
    
    Stefano si accorse di avere il volto rigato di lacrime e, allo stesso tempo, di essere eccitato come non gli succedeva da tempo.
    
    «Prima ti sfondo il culo, poi ti faccio bere» disse ancora l’uomo, di certo Luciano Gatti, cui Veronica, come nei suoi masochistici deliri pomeridiani, stava succhiando il cazzo con grande piacere di entrambi.
    
    «Ce l’hai troppo grosso, mi aprirai in due.»
    
    «Girati.»
    
    Fruscio di abiti, poi un mugolio e un urlo soffocato.
    
    «Sfondami» disse sua moglie, soffiando nel microfono come una gatta. «Spaccami il culo. Fai sentire al cornuto come si tratta una donna.»
    
    Stefano ascoltò tutta la lunghissima inculata, accompagnata da gemiti, imprecazioni e rumori che sembravano quasi di lotta tanto erano intensi.
    
    Sì masturbò con le lacrime che gli scorrevano sul volto senza controllo finché, vergognandosi profondamente ma godendo come non aveva mai fatto prima, venne mentre Luciano Gatti sborrava nel culo di sua moglie chiamandola troia.
    
    «Hai sentito come si scopa, cornuto?» gli chiese Veronica, ansimando.
    
    Avrebbe voluto riattaccare, ma non ne aveva la forza, per cui continuò ad ascoltare sua moglie e Gatti baciarsi e dirsi quanto era stato bello finché non fu lei a chiudere la comunicazione senza dire una parola. Ma fece in tempo a sentire l’ultima frase di Gatti, che gli fece salire il cuore in gola.
    
    «Che dici, andiamo a fare una sorpresa ...