1. La sorpresa al cornuto (racconto) capitolo 1


    Data: 10/11/2021, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    Quella mattina Stefano aprì gli occhi alle 6:30 spaccate, con in mente il ricordo confuso di un sogno erotico e un’erezione che gli deformava i boxer. Si girò per accarezzare il fianco di sua moglie, ma Veronica reagì scostando la mano con irritazione.
    
    «Non ne ho voglia» lo smontò , secca.
    
    «È da una vita che non lo facciamo» provò a insistere lui, ma lei, per tutta risposta, sbuffò.
    
    «Prova a chiederti perché» lo rimbeccò, girandosi dall’altra parte.
    
    Stefano incassò senza riuscire a trovare una risposta e si mise supino a fissare il soffitto.
    
    Prova a chiederti perché... Suonava come un’accusa e lo faceva sentire vagamente colpevole. Veronica sapeva dove colpire per fare male.
    
    Mancava mezz’ora alla sveglia, ma il suo sonno se n’era definitivamente andato, a differenza di quello di lei, che era tornata a respirare in modo lento e regolare dopo pochi secondi, capacità che le aveva sempre invidiato.
    
    Più tardi, a colazione, la vide pensierosa e assente.
    
    «È tutto ok?» le chiese, ma non ottenne risposta. Anzi, ebbe la netta impressione che non l’avesse nemmeno sentito. Solo dopo la seconda tazza di caffè finalmente lei gli rivolse la parola.
    
    «Stasera non torno a cena» lo informò.
    
    «Ah, come mai?»
    
    «Ho un incontro di lavoro.»
    
    «Con chi?»
    
    Stefano conosceva alcune delle colleghe di Veronica e non gli erano simpatiche: donne in carriera sempre tiratissime, nervose e in competizione l’una con l’altra, tutte baci e sorrisi velenosi come cobra. Gli ...
    ... ricordavano dei piranha pronti a divorare chiunque si mettesse sul loro cammino, ma soprattutto non gli piaceva l’effetto che avevano su Veronica, che frequentandole era diventata dura e fin troppo decisa.
    
    «I soliti.»
    
    «Cioè?»
    
    Stefano vide l’espressione di sua moglie indurirsi, come ormai succedeva spesso.
    
    «Cos’è, un terzo grado?»
    
    «Ho solo chiesto chi c’è, non mi pare di aver detto niente di strano.»
    
    «Se proprio vuoi saperlo» rispose lei, con quello che gli parve sottile disprezzo, «siamo solo io e Luciano.»
    
    Luciano era il suo capo, il dottor Luciano Gatti, un cinquantenne atletico, sempre abbronzato ed elegante come un modello di una sartoria di Savile Row.
    
    «Che significa, scusa?»
    
    «Significa che presto avrà un nuovo incarico, molto importante, e sta mettendo insieme la squadra che si porterà dietro. Se mi sceglie avrò molte possibilità di carriera e un grosso aumento di stipendio.»
    
    «E devi proprio andarci a cena? Non potete parlarne in ufficio?»
    
    «Mi ha invitata a cena e io ho accettato.»
    
    «Non mi piace questa cosa. Non sono d’accordo.»
    
    «Ti sto informando» puntualizzò lei, «non ti sto chiedendo il permesso. Stasera vado a cena con lui e questo è quanto. Si tratta della mia vita e della mia carriera.»
    
    Con un gesto brusco tirò indietro la sedia e andò in bagno a fare la doccia, lasciandogli la tavola da sparecchiare.
    
    Ci mise più tempo del solito, cosa che in qualche modo lo turbò.
    
    Mezz’ora più tardi la vide tirare fuori dall’armadio un ...
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