1. I Gessetti della Strega ( Ascolta il Silenzio)


    Data: 21/10/2021, Categorie: Etero Autore: Samael, Fonte: EroticiRacconti

    ... verde, già consumato per metà, e disegnai una nuova porta.
    
    Quel poco che mi rimaneva in mano mi sarebbe servito per scrivere la destinazione.
    
    Volevo davvero sprecarlo per capire quei sei mesi o li avrei usati per il piano che avevo deciso di mettere in piedi?
    
    Riducendo la questione all’osso, la scelta era:
    
    Rebecca o Laura?
    
    Quale delle due valeva la fine di quel terzo gessetto?
    
    Guardai gli altri 5 che mi rimanevano. Pensai che era assurdo preoccuparsi di capire una vita che avrebbe potuto ancora cambiare.
    
    Capii che quella era una tappa di un percorso più lungo e che sarebbe stato per forza di cose mutato.
    
    Dovevo smettere di pensare da burattino e diventare burattinaio.
    
    “Homo faber fortunae suae” pronunciava non ricordo chi nelle sue Sententiae.
    
    Mai nessuno più di me quella sera sentiva il reale peso di quella frase sulle spalle!
    
    “Fanculo...” sussurrai iniziando a scrivere:
    
    “Il momento in cui Jem ascolta per la prima volta Tutti i miei Sbagli”
    
    Ci misi qualche istante a capire dove fossi.
    
    Ero ad Orta San Giulio. Esattamente nella piazza. C’ero stato altre volte in quella zona del Lago D’Orta.
    
    Era una gran bella giornata di piena primavera. Una di quelle giornate perfette per una gita fuori porta, e quello mi sembrava proprio il posto ideale come destinazione.
    
    Dalle decorazioni dei negozi della piazza era chiaro fosse il periodo di Pasqua… le vetrine erano un tripudio di uova di cioccolata, pulcini, conigli di peluche e fiocchi ...
    ... color pastello.
    
    Sebbene il lago non sia famoso come il suo vicino Maggiore o l’inflazionato Garda e i turisti non ci si ammassassero, c’era comunque un buon numero di persone che camminavano, prendevano i piccoli viottoli, sedevano nelle distese fuori da bar e ristoranti o raggiungevano il lago per prendere il traghetto verso l’isola.
    
    Secondo la mia esperienza, Rebecca non doveva essere molto lontana.
    
    Mi guardavo intorno, come un turista che s’è perso e sta per chiedere indicazioni ad un passante.
    
    Poi la vidi.
    
    Seduta in uno dei tavoli esterni insieme ad altre persone.
    
    Se non l’avessi già vista con i capelli del suo colore naturale, probabilmente avrei impiegato più tempo per trovarla.
    
    Non aveva più quel colore rosa “Jem” e i suoi capelli erano una testa di ricci che le sfioravano le spalle.
    
    Istintivamente m’avvicinai a quei tavolini, fermandomi davanti al vicino negozio di souvenir, fingendo di guardare le cartoline esposte.
    
    La negoziante, seduta davanti all’entrata, mi guardò per un secondo, probabilmente stupendosi che ci fosse qualcuno ancora interessato a quel mezzo di comunicazione così obsoleto. In effetti, alcune di quelle esposte sembravano essere lì dagli anni 80.
    
    “Magari poi te ne compro una” pensai fingendo di guardare quelle foto, ma in realtà con lo sguardo ben puntato verso il tavolo di Rebecca.
    
    Avevano tutti l’abbigliamento da motociclisti della domenica.
    
    Quello seduto al suo fianco sembrava dirle cose molto divertenti, lei ...
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