1. Ricordo di te, quella nostra prima volta


    Data: 18/10/2021, Categorie: Lesbo Autore: Istanbul, Fonte: EroticiRacconti

    ... presa dalla propria vita e dai propri interessi, due binari che scorrevano paralleli, senza mai incontrarsi. Fino a quando la strada della piccola italo-thailandese non si incrociò con quella dell’imperscrutabile ragazza bionda dal fisico prestante e gli occhi di ghiaccio, gli stessi che quella sera, un venerdì di metà Luglio, piansero tutte le sue lacrime. Lisa colse in flagrante David, un ragazzo con cui si frequentava, pomiciare con Monica alla sagra del paese. Quest’ultima era sua cugina. Oltre al danno, la beffa, l’umiliazione, l’amarezza per il tradimento subito. Corse via, lontano dalla folla, in preda allo sgomento. Pianse lacrime di rabbia, di frustrazione. Non si era accorta che una esile figura dai modi gentili la seguì fino al suo piccolo angolo del pianto. Lisa trasalì quando se la trovò davanti.
    
    “Che…che ci fai qui?!” esclamò singhiozzando. Faceva di tutto per strozzare in gola le emozioni.
    
    “Scusami, non volevo spaventarti. Ho assistito involontariamente alla scena. Mi dispiace, sapevo che stavi frequentando quel tipo…”
    
    “Non sono affari tuoi!” sbottò la bionda.
    
    “Lo so, hai ragione e ti chiedo scusa” le rispose dolcemente Jill.
    
    Aveva con sé due birre. Lisa le guardò, quindi guardò lei.
    
    “Cosa vuoi da me?” domandò ancora.
    
    “Nulla, non ti preoccupare. Ho pensato che magari ti andrebbe di bere qualcosa assieme” propose, allungandole una delle due bottiglie.
    
    L’estrema pacatezza unita ai modi premurosi della ragazza, ebbero l’effetto di ...
    ... disarmarla. Non riusciva a spiegarsi in che modo, ma il suo dolore si stava affievolendo, lasciando spazio ad una certa quiete interiore.
    
    “Ti…ringrazio, sei molto carina, quasi non mi conosci” asserì.
    
    “Magari potremmo cominciare da qui, che dici? Piacere, io sono Jill. Frequentiamo la stessa classe da Gennaio di quest’anno” si presentò sorridendo.
    
    Lisa stette per un momento a fissarla. Il suo sguardo trapelava un misto di tristezza e scetticismo. Incrociò quello di Jill. Caldo e rassicurante. Quei suoi occhi, assieme ai suoi lineamenti orientali, la affascinavano. Le trasmettevano un non so che di positivo, di piacevole. La sua voce ed i suoi modi garbati ebbero il potere di donarle un certo sollievo. Improvvisamente si sentì meglio. Un piccolo miracolo, pensò. Fino ad un attimo prima era affranta, delusa, incazzata con il mondo. Ora non più. Ora c’era Jill, la misteriosa ed esile figura dotata di un enorme potere: alleviare dolore e tristezza. Un timido sorriso apparve sul volto di Lisa che allungò la mano a sua volta.
    
    “È un piacere Jill, io sono Lisa” disse. E le strinse la mano. Si trattava di un gesto simbolico, ma Lisa non rimase indifferente, anzi, le piacque molto quel contatto.
    
    “Tieni, facciamo due passi così mi racconti tutto, ti va’?” le domandò Jill, porgendole la bottiglia.
    
    “Ma…nemmeno…” rispose l’altra titubante.
    
    “…ci conosciamo, lo so. E con ciò? Che importanza ha? Anzi, è molto più semplice aprirsi con qualcuno di estraneo. E poi ti farà bene. Sono ...
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